A Venezia lacqua alta eccezionale, congiurando con il basso senso civico dei sindacati di base, ha mandato in tilt la città. I veneziani hanno dovuto lottare non solo contro le difficoltà duna situazione meteorologica eccezionale, ma anche contro la paralisi del servizio di vaporetti. Con mesta confessione dimpotenza il presidente del trasporto veneziano, Marcello Panettoni, ha detto che «il diritto allo sciopero non dovrebbe essere in conflitto con il diritto alla mobilità dei cittadini». Non dovrebbe ma è.
La questione è vecchia quanto la Repubblica. Non si tratta di contestare il diritto di sciopero. Nemmeno si tratta di negare ai sindacati il merito davere avuto una funzione importante di progresso sociale, e daverla ancora, quando veramente interpretano e difendono legittimi interessi dei lavoratori. Ma la voluttà conflittuale, la tendenza dissennata e masochistica al tanto peggio tanto meglio, lenfasi distruttiva per cui ogni blocco dun servizio pubblico diventa una vittoria, appartengono a una concezione patologica del sindacalismo. In anni remoti i leaders comunisti della Cgil agirono per settarietà politica, e promossero proteste di massa contro il piano Marshall o contro il Patto Atlantico, con questo asservendo la lotta operaia alla politica dellUrss. Oggi Epifani e i suoi colonnelli, o anche capataz sparsi come a Venezia, non hanno nemmeno più, per legittimare certe decisioni, lalibi dun braccio di ferro planetario. Oggi per scopi spesso meschini calpestano le esigenze dei cittadini, le difficoltà duna situazione critica, a volte le disposizioni di legge, sempre il buon senso.
Dovrebbe stupire - ma non stupisce perché è arcinoto quanto siano forti le spinte corporative nellimmane settore pubblico - il fatto che gli operai dellindustria scioperino meno degli addetti a servizi o enti dello Stato e dintorni. Eppure gli addetti in questione hanno in generale retribuzioni migliori, una sicurezza assoluta del posto, una dirigenza tollerante fino al lassismo. Ma incrociano le braccia di continuo, senza patirne conseguenze. Laddove i privati sanno che se tirano troppo la corda lazienda in cui lavorano chiude. Ecco perché si dà addosso allente pubblico che non fallirà mai. E paga lutente.
Purtroppo i grandi sindacati ingaggiano spesso e volentieri una gara di demagogia devastante con formazioni corsare che hanno avuto molta influenza in situazioni come quella dellAlitalia. Ma lo sciopero generale del 12 dicembre, indetto in tempi calamitosi per mettere in imbarazzo il governo, lha voluto Epifani.
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