Civitavecchia Prestiti a tassi del 30% mensile

Sequestro di beni per un milione di euro a Civitavecchia. Sigilli a tre appartamenti, due negozi, tre magazzini e due terreni oltre ad auto, moto, orologi preziosi e conti bancari. Tutti intestati a una sola persona: un uomo indagato fin dal 2008. Il sospetto gestiva una piccola palestra e circolava con auto e moto di grossa cilindrata pur dichiarando un reddito di 3mila euro l’anno. Romano, 37 anni, in passato finito in galera per traffico di droga, a denunciarlo le stesse vittime della sua attività principale: l’usura. Se a far scattare le indagini nei suoi confronti sono i racconti disperati di impiegati e imprenditori del posto, costretti a ricorrere a prestiti con tassi mensili del 30 per cento, è lui a mettersi nei guai mettendo in scena lo strano furto di orologi da collezione e gioielli dal valore di 150mila euro. Una truffa ai danni dell’assicurazione, ipotizzano i carabinieri che sulla faccenda aprono un’inchiesta. Lo seguono passo passo soprattutto quando incontra loschi personaggi, pregiudicati, del litorale. Alla fine i carabinieri intercettano alcuni assegni firmati dal sospetto. Motivo degli anomali versamenti? L’uomo dichiara che si tratta dei pagamenti degli orologi svaniti nel nulla. I militari, invece, scoprono che la compravendita dei preziosi era stata studiata per coprire la sua attività usuraria, soprattutto per ottenere denaro che, sommato a quello sborsato dalla compagnia assicurativa, gli avrebbe permesso di elargire i prestiti da «cravattaro». Per la Procura della cittadina portuale fondamentali le rivelazioni di un uomo da poco separato e quindi in difficoltà economiche. Il poveretto è costretto a versare cifre astronomiche per coprire il debito di poche migliaia di euro contratto con l’usuraio. Si scopre così che tra gennaio e maggio 2009 l’uomo aveva prestato somme di denaro a quattro persone per 100mila euro ciascuno.

Le rivelazioni di altri «clienti» bastano e avanzano al pm Margherita Pinto per la richiesta di sequestro preventivo dei beni secondo la legge 356 del 1992. È il gip Angelo Giannetti a firmare le ordinanze, in attesa della successiva confisca e messa all’asta delle proprietà.

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