Politica

Cl e la strana passione per l'ex Pci Napolitano

Alla kermesse ovazioni per Napolitano da parte dei nipotini di don Giussani, distanti anni luce dal comunismo

Cl e la strana passione 
per l'ex Pci Napolitano

Subito. Napolitano santo subito. L’ospite è qui, con la giacca blu, il volto un po’ più magro del solito, senza cravatta e con una camicia sportiva a righe. Non sembra un nonno che si sta godendo la pensione. Rimini è lui. Il meeting è lui. Cl è lui. Mai come adesso il presidente è comunione e liberazione. Libera nos a crisi. Si vede che quando corrono tempi cattivi la comunità si affida al ruolo, al Colle, alla poltrona, al piedistallo. Quirinale o Vaticano va bene tutto. Chi come lui? Serve un punto di riferimento, una speranza e non fa nulla che in questo caso la speranza abbia più di ottant’anni. Anzi è meglio. Tutto il potere agli anziani.

E così il popolo di Cl canta osanna di giubilo e gloria. Standing ovation appena entra. Standing ovation appena parla. Stading ovation ora e sempre. Strette di mano, saluti, sorrisi, la classe dirigente ciellina è visibilmente orgogliosa di questa visita, si accalcano, lo marcano, lo seguono, lo scortano. L’attenzione è tutta per lui, per il presidente. Solo per un attimo lo zoom si sposta. Toh, c’è anche Marchionne. Il capo della Fiat ha fatto un improvvisata, arrivando a Rimini senza avvisare nessuno e anche lui parlotta con Napolitano. Senza peccato. Non è qui per fare la riverenza, ma perché il meeting lo incuriosisce. Non c’è dubbio che è qui, in questa domenica d’estate, che si sente il polso della politica. Altrove c’è il deserto.

Non è per rompere le scatole, ma c’è una domanda dispettosa che stona in questa grande festa nazionale: che c’azzecca Napolitano con Cl? Da dove nasce tutto questo amore? Sono due storie diverse e quella di Giorgio nel Novecento non si è incrociata con don Giussani. Convergenze parallele, al massimo. Ma come si sa esistevano solo nella mente morotea. E in quella politica dove tutto era possibile. È vero che Napolitano ha sempre avuto la patente di comunista atipico, uomo del dialogo e delle zone grigie, americanista raffinato e bravo a muoversi tra le linee come il più classico dei trequartisti. Un migliorista, certo, ma non un catto-comunista.

L’incontro di Rimini insomma ci fa capire che il vecchio secolo si sta lentamente dissolvendo. Le culture si intersecano e cercano nuove aggregazioni. E poi il presidente è sempre il presidente. Dopo Cossiga e Scalfaro, saltando l’azionista Ciampi, i ciellini hanno riconosciuto in Napolitano un fratello. Tutto vero. Resta solo da capire a che punto, e dove, si sono incontrati.

Il sospetto è che Napolitano rappresenti un’ancora in un periodo in cui Comunione&Liberazione naviga incerta e si sta chiedendo da che parte andare. È il grande enigma del dopo. E il dopo ha sempre a che fare con Berlusconi. Formigoni, per esempio, non nasconde le sue ambizioni. È arrivato il tempo di giocarsi una partita da leader ed è pronto a mettersi in campo con le primarie. I destini di Formigoni non coincidono per forza con quelli di Cl, ma il sogno di ricreare qualcosa di nuovo che ricordi la Dc è comune.

Sembra un paradosso ma l’alleanza istituzionale con questo vecchio comunista è funzionale a questo progetto. Il futuro riparte dalla prima repubblica. Il nuovo corso si riconosce in un antico linguaggio. Napolitano striglia la politica, rimbrotta maggioranza e opposizione, in questa crisi ha scelto il ruolo della concordia e dell’identità nazionale, qualcosa di fermo al di là del Nord e del Sud, della destra e della sinistra, del berlusconismo e dell’antiberlusconismo. E questo piace a Cl, come è piaciuto ai finiani, ai casiniani, e perfino al dna democristiano del Pdl. Napolitano è il trampolino che potrebbe portare i cattolici a una sorta di ritorno al futuro. Un viaggio quantico nella macchina del tempo politica, un contropassato prossimo.

Tutto legittimo e bello. Solo un ultimo dubbio. Dov’era Napolitano quando il consociativismo di Stato, Regioni, partiti e sindacato spendeva e gonfiava il debito pubblico? Dov’era quando stavamo dilapidando tutto quello che paghiamo adesso? E dov’era Cl? Solo dopo questa risposta tutti insieme possiamo osannare Napolitano santo subito.

E così sia.

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