Alessandro Parini
da Torino
Inter-Juve è già cominciata. Otto giorni prima e con un turno di campionato ancora da giocare. Scintille causate, manco a dirlo, dalla direzione arbitrale del signor Antonio Dattilo: espulsione affrettata di Muntari, gol in fuorigioco di Del Piero, rigore non concesso per fallo di Cannavaro su Vidigal. Moggi, clamorosamente, ammette la domenica favorevole: «Può anche darsi che larbitraggio ci abbia favorito. Però pregherei tutti di evitare polemiche, altrimenti non si sa davvero dove potremmo andare a finire». Mica facile, dopo un pomeriggio di questa portata. Il direttore generale bianconero non vorrebbe aggiungere altro, ma alla fine qualche altra battuta la regala, sempre con il sorriso sulle labbra e lespressione di chi, almeno ieri, lha scampata bella: «Abbiamo ancora otto punti di vantaggio: chi sta dietro si chieda il perché di tale distacco e, magari, si domandi se non avrebbe potuto essere ancora più in ritardo. Sarei proprio curioso di verificare se nelle ultime partite le direzioni arbitrali siano state più a nostro favore o a favore di altri». Riferimento allInter, ovviamente. Che, per bocca del suo presidente Giacinto Facchetti, non si tira indietro: «Non ho visto bene quale fosse il giocatore dell'Udinese che stava per colpire a rete (Vidigal ndr), ma ho notato che è stato spinto. In questi casi si concede il rigore, ma le risorse della Juve sono infinite, come ha detto Cosmi. Se Moggi ci concede di essere secondi, lo ringraziamo: tra due partite ci sarà lo scontro diretto, poi vedremo alla fine». Moggi gli ribatte in serata: «Le battute di Facchetti non fanno ridere nessuno, perché non parla di Treviso-Inter? E Inter-Cagliari? E Lazio-Inter?». Nel pomeriggio aveva anche detto: «Perché non si è fatto tutto questo gran parlare dopo Chievo-Juve? Andate a rivedere la partita di Verona, poi ne riparliamo». Per la cronaca: fallo da rigore di DAnna su Ibrahimovic, nessun fischio e alla fine pareggio per 1-1. Come dire: «Se anche ci è andata bene una volta, non più tardi di qualche settimana fa avevamo subito una decisione sfavorevole e siamo stati zitti». Pensiero che Capello esplicita senza problemi: «Sono più di due anni che non giudico loperato degli arbitri, non intendo derogare proprio ora. Gli episodi li ho già visti in campo: posso anche rivederli in televisione, ma non dico nulla.
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