Il clan di Valentino: «Ci manca Biaggi, il vero nemico»

Pienone al Mugello, ma il pubblico mugugna: «Con Max la gara aveva un sapore diverso»

Benny Casadei Lucchi

nostro inviato al Mugello

«Manca il grande nemico». Frase da mettere tra virgolette, perché trattasi non solo di sensazione dell’animo, bensì anche di parole pronunciate qui nel paddock affollato del Mugello. Il grande nemico si chiama Max Biaggi.
«Manca il grande nemico» perché non c’è il suo sguardo triste a calamitare gli sfottò dei rossiani e capirossiani e melandriani, sguardo che in fondo tutti li univa nella cronica avversione, spesso vero odio, per «l’antipatico romano». Che strano: adesso, chi segretamente e chi no, molti rimpiangono la sua assenza. Perché il nemico Max ricordava rivalità belle e grandi tipo Coppi e Bartali, tipo Borg e McEnroe, tipo Schumi e Villeneuve. Nelle mille viuzze del paddock zingaro non c’è più il suo motorino che sfreccia, il festival di smorfie quando incrociava i rivali.
«Manca Biaggi... il rivale di sempre» ammette Graziano Rossi, papà di Valentino, genitore del fenomeno motociclistico e confidente del ragazzo. E se lo dice lui, e se dice «scrivilo pure», si tratta allora di un sentimento vero, comune e condiviso dall’intera tribù del Dottore. Dottore compreso.
Dire Biaggi in casa Rossi è come sparare nel loro salotto col bazooka. Per cui ci vuole diplomazia e delicatezza nel domandare: «Scusi, signor Graziano Rossi, perdoni per il quesito impertinente, ma nel paddock c’è come la sensazione che...». «Che manchi Biaggi - interrompe - e non è domanda impertinente o inopportuna. È proprio così: Biaggi manca. Perché manca il nemico storico, e lo si avverte da molte cose. La sua sola presenza in pista dava qualcosa in più, un sapore diverso al duello. Certo, anche con Melandri sta nascendo una sana rivalità che va oltre la stretta competizione, però è ancora presto e Marco è ancora troppo giovane... Insomma, non è la stessa cosa».
«Manca il grande nemico» ed è curioso che proprio uomini e persone rivali storici, se non nemici, si preoccupino del suo ritorno: «So che si è offerto alla Ducati (l’intervista al Giornale, ndr), ma non sarebbe giusto per Capirossi che sta facendo benissimo... - spiega Rossi senior -. Ho sentito dire che potrebbe andare in Superbike... Però credo proprio che Biaggi farà di tutto per tornare qui. Solo questo gli interessa».
E forse interessa anche a suo figlio. Per la verità, sembra incredibile, ma interessa anche alla mamma di Valentino, Stefania, da sempre la persona più vicina al campione: «Però è un peccato che manchi Biaggi» ha detto e ripetuto. E l’intero, ruspante pubblico del Mugello la pensa come casa Rossi.

Oggi le colline toscane faranno di nuovo il tutto esaurito, ma non ci sono più gli striscioni duri, divertenti, irriguardosi che si scambiavano i guelfi e ghibellini dell’impennata. Aveva capito tutto, il signor Biaggi, quando un paio di anni fa confidò: «Il motomondiale ha bisogno di un buono e di un cattivo... Io sono qui per fare il cattivo». E i buoni lo rimpiangono.

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