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Voleva insediarsi nel campo nomadi abusivo col suo caravan, vicino alle altre famiglie rom già presenti da anni. Invece sulla sua strada ha trovato i carabinieri che l’hanno denunciato, sequestrandogli anche il camper.
È successo a Villa Cortese, alle porte di Legnano. Protagonista un giovane figlio del vento, giunto in provincia di Milano dal centro Italia, insieme ai parenti. Sapeva che alla periferia di Villa Cortese, al confine con Busto Garolfo c’era un piccolo accampamento sorto illegalmente, oggetto di reiterate proteste da parte dei residenti, che però gli amministratori comunali, vincolati da pastoie burocratiche e normative, non erano mai riusciti a sgomberare. Arrivato sul posto, dove prima si apriva l’ingresso, ha trovato però un muro fatto costruire dai comuni, per evitare ulteriori insediamenti abusivi. Ma lui, piuttosto che demordere e dirigersi altrove, ha provato a cercare una via d’ingresso alternativa, girandovi attorno per entrare col suo camper e ricongiungersi con le altre famiglie già presenti. Ed è stato a questo punto che ha incrociato un pattuglia di carabinieri, in servizio nei pressi dell’accampamento proprio per scoraggiare l’arrivo di altri nomadi. I militari gli hanno intimato l’alt per un normale controllo dei documenti; ma l’autista non appena ha visto gli uomini in divisa, ha preferito pigiare sull'acceleratore per tentare una fuga disperata. Che comunque è durata poco. Raggiunto dalla Gazzella ha spiegato le sue intenzioni, giustificando la fuga con il fatto di essere sprovvisto di patente. Non per dimenticanza, ma perché non l’aveva mai conseguita.
Insomma aveva imparato a guidare e tanto gli bastava per spostarsi sulle strade, facendosi beffa dei codici.

Non solo non si è potuto insediare con la sua famiglia nel piccolo campo nomadi fuorilegge; ma la fuga e la guida senza patente gli sono costati una denuncia a piede libero, alla quale si è aggiunto anche il sequestro del camper appartenente ad un altro nomade.

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