Di solito le liste degli ebrei influenti le compilano, con una frequenza preoccupante, personaggi e organizzazioni fortemente sospettati di antisemitismo. E i media, giustamente, se ne occupano con inquietudine. Stavolta invece si parla di un elenco che non desta alcun allarme, visto che è stato stilato dal quotidiano israeliano Jerusalem Post. Ma la notizia non è questa, dato che quel giornale aggiorna ogni anno la lista degli ebrei influenti. La notizia è che dal 2010 la graduatoria dei primi cinquanta ha subito una vera e propria rivoluzione. L’inventore di Facebook, ultimo personaggio dell’anno secondo Time e più giovane miliardario del mondo nel 2008 secondo Forbes, balza dal 23esimo posto al primo e scavalca leader politici di lungo e lunghissimo corso, diplomatici, grandi imprenditori, artisti, generali, ex capi del Mossad eccetera eccetera. E per un enfant prodige della Rete che conquista la vetta del mondo ebraico, c’è un ex potentissimo della finanza mondiale, nel 2010 era il numero 6, che scompare. Si tratta, naturalmente, di Dominique Strauss-Kahn, il francese più odiato d’America.L’ex ministro, ex direttore generale del Fondo monetario internazionale nonché ex candidato socialista all’Eliseo, è sotto processo per stupro a New York e ora ha molto più bisogno di aiuto che possibilità di darne.
Ma spariscono dalla «top 50» del popolo eletto anche grandi costruttori di cultura globalizzata come il regista Steven Spielberg (64 anni, americano, tre Oscar all’attivo, era 31esimo), l’epistemologo Bernard-Henri Lévy (62 anni, fondatore della «nuovelle philophie», era 45esimo) e Bob Dylan (70 anni un paio di settimane fa, americano, monumento della cosiddetta musica leggera, era 46esimo). E personaggi che hanno fatto la storia dell’Europa e dell’Occidente come Simone Veil (82 anni, francese, sopravvissuta all’Olocausto, ex magistrato, più volte ministro, accademica di Francia, era 42esima). Esce di classifica anche il proprietario del Chelsea Roman Abramovich (44 anni, russo, imprenditore, era 47esimo), perito tecnico industriale, inventore del Josè Mourinho in versione Special One e proprietario di uno yacht che pare abbia un piccolo sottomarino come scialuppa di salvataggio.
In compenso entra di prepotenza e si piazza al terzo posto dietro il dominus della politica israeliana Bibi Netanyahu l’ex vicepresidente di Google Sheryl Sandberg (41 anni, americana), da qualche anno ai vertici di Facebook e Disney nonché delle classifiche delle persone più ricche e potenti del pianeta. E scala la graduatoria anche Dennis Ross, l’araba fenice del Dipartimento di Stato, che scavalca il presidente della Fed Ben Shalom Bernanke, il quale contemporaneamente scende dalla seconda all’ottava posizione. Ross, il diplomatico che ha lavorato con Bush padre, Clinton e Bush figlio, sempre risorgendo dalle ceneri delle trattative di pace che aveva promosso, torna infatti alla ribalta da consigliere speciale di Obama per le aree di crisi.
Ed entra in classifica, unica italiana, anche Fiamma Nirenstein, le cui posizioni sulla morte dell’attivista filopalestinese Vittorio Arrigoni, espresse anche su questo quotidiano di cui è editorialista, sono state particolarmente apprezzate dai colleghi del Jerusalem Post .
I giornalisti che hanno stilato l’elenco degli ebrei influenti 2011 hanno ricordato nelle motivazioni della menzione che la Nirenstein, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, ha rifiutato di incontrare una delegazione del parlamento iraniano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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