Clima, gli scienzati allertano i politici: "Sono decisivi i prossimi 20 anni"

A Bangkok la conferenza dell'Ipcc, il gruppo di scienziati Onu che studiano i cambiamenti climatici. "Conteniamo l'aumento del riscaldamento intorno ai 2 gradi". Per ottenere un risultato fondamentale basta lo 0,12% del Pil mondiale

Clima, gli scienzati allertano i politici: 
"Sono decisivi i prossimi 20 anni"

Bangkok - I prossimi 20-30 anni saranno cruciali negli sforzi per attenuare il riscaldamento del Pianeta. Lo spiega il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc, creato dall’Onu), in un testo di sintesi su cui gli esperti riuniti da lunedì scorso nella capitale thailandese hanno raggiunto stamani un accordo. "Gli sforzi di attenuazione (del riscaldamento) nei prossimi 20-30 anni avranno un vasto impatto sulle possibilità di raggiungere livelli più bassi di stabilizzazione delle emissioni di gas a effetto serra - affermano gli scienziati nel "testo di sintesi" destinato ai politici incaricati di prendere le decisioni.

Attenzione La filosofia che anima il documento, e il messaggio che si cerca di far accogliere dai politici, è che inquinare meno, conviene dal punto di vista economico. "C’è una sostanziale potenzialità economica per l’attenuazione delle emissioni mondiali dei gas che causano l’effetto serra nei prossimi decenni - recita il documento - che potrebbe compensare la crescita prevista delle emissioni mondiali o ridurre le emissioni al di sotto degli attuali livelli". Per quanto riguarda i dati, le emissioni mondiali di gas che causano l’effetto serra devono decrescere a partire dal 2015 se si vuole mantenere l’aumento della temperatura media del pianeta fra i 2 e i 2,4 gradi centigradi. Per fare quetso basterebbe impiegare lo 0,12% del prodotto interno lordo mondiale. Il rapporto dice anche che il mondo deve tagliare le emissioni di biossido di carbonio di una percentuale che va dal 50% all’85% entro il 2050 per mantenere il riscaldamento globale sotto controllo.

Linee guida Le linee guida del documento parlano di incremento dell’uso di biocarburanti e di fonti di energia alternative, di favorire una maggiore efficienza energetica e di limitare la deforestazione, tra le misure ritenute utili per mitigare il disastro climatico mondiale. Il presidente dell’Ipcc, Rajendra Pachauri, ha definito "sorprendente" il rapporto. "La società umana deve seguire altri modelli di consumo", ha detto alla stampa. I delegati riuniti a Bangkok sembrano aver vinto anche l’opposizione della Cina, contraria all’inserimento nel documento di indicazioni precise sui limiti da porre alle emissioni. "Si tratta di un rapporto eccellente", ha detto il delegato francese Michel Petit, aggiungendo che la Cina e gli altri paesi in via di sviluppo hanno accettato il compromesso raggiunto su tutte le questioni più rilevanti.

Si tratta del terzo studio condotto dall’Ipcc, in cui vengono indicate le misure da adottare contro il riscaldamento terrestre, dopo le analisi sulla natura e sul probabile impatto dei gas serra. "Il messaggio forte del rapporto è che si possono stabilizzare le emissioni di gas serra a un livello tale da evitare seri cambiamenti climatici", ha detto il delegato svedese, Lars Nilsson.

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