Politica

IL CLUB DEGLI ILLUMINATI

Si tramanda che il cardinal Siri si sia giocato il soglio di Pietro per colpa di un'intervista. A occhio e croce è capitato lo stesso al professor Mario Monti, ex commissario alla Concorrenza, per i sogli della politica.
L'illuminato professore ha fatto un ragionamento che non fa una piega: in Italia ci vuole più mercato, il centrodestra non ce l'ha fatta perché al suo interno c'è chi non lo vuole, il centrosinistra non ce la può fare per la stessa ragione. Ci vuole un centro di persone illuminate come me (avrà pensato), capaci di far fare al Paese le riforme necessarie. Prendo il meglio da una parte e dall'altra, lo metto insieme, mi avvalgo - magari - di qualche imprenditore illuminato (come me) e il gioco è fatto.
Marco Follini, segretario dell'Udc, ha detto che bisogna prendere in considerazione l'ipotesi (è uomo riflessivo ed è suo costume farlo sempre).
Gli altri hanno detto picche.
In realtà più che al grande centro il professor Monti, e lo pensano in tanti altri, pensa alla necessità che il Paese sia dato in mano a persone illuminate e al di sopra delle parti. L'ideale sarebbe (questo lo diciamo noi) se fossero nominati, non eletti. Perché doversi confondere con il popolo bue che non ha studiato l'economia? Perché dover attraversare tutte quelle commissioni parlamentari con quegli stolti dei politici eletti?
Non è mica solo il professor Monti. Basti pensare ai professori di economia che scrivono a Ciampi perché metta mano alla questione della Banca d'Italia o a quelli che scrivono a Siniscalco per dirgli di fare il tecnico e di fregarsene della politica come se poi i voti in Parlamento arrivassero dal cielo.
Hanno tutti buone idee e vogliono vederle realizzate. Chissà quanti ce ne sono: purtroppo bisogna che passino dai politici che prima devono farsi eleggere e poi devono, nel caso che vincano, farsele votare in Parlamento. Se no non servono.
E, per ora, bisogna stare o con il centrodestra o con il centrosinistra. Ci dispiace molto per il professor Monti e anche per noi che, magari governati da un club di illuminati, vivremmo meglio.
Ma vogliamo tornare a quello che ha detto il professore. In Italia ci vuole più mercato. Verissimo. Ci vogliono cioè più imprenditori e più imprese che funzionino e ci vuole chi li metta in condizioni di farlo: le riforme. Come si fa con il bipolarismo?
Il centrodestra avrebbe potuto fare molto di più. Il centrosinistra non potrebbe fare neanche quel poco. Non è in grado di farlo. Perché la Lega ha voluto il federalismo e An un po' di statalismo, ma Rifondazione e i Verdi vorrebbero cose che certamente Prodi (se sarà lui) non potrebbe concedere. Maastricht vale per tutti.
Il centrodestra ha avuto problemi al suo interno ma, soprattutto, problemi dal di fuori: basti pensare a tutto quello che è successo dal 2001 ad oggi.
Per il centrosinistra bastano i problemi al suo interno.
Agli italiani può essere spiegato il perché ci voglia più mercato perché, magari non detto in questi termini, lo sanno già. Lo sa chi non trova lavoro, lo sa chi vorrebbe avere più reddito per sé e darne meno allo Stato, lo sa chi fa la spesa. Più concorrenza significherebbe più sviluppo del Paese, più lavoro e meno prelievo fiscale perché sarebbero di più gli italiani che pagherebbero le tasse.
La Casa delle libertà può ancora spiegare tutto questo. Lo deve fare con un po' di cenere sul capo. Lo deve fare presentandosi unita sulle idee da portare avanti. Poche, possibili, fattibili, comprensibili. E un po' più di coraggio nello scardinare quelli che una volta si chiamavano i poteri forti.


Altrimenti il problema non sarà il professor Mario Monti, il problema saranno gli elettori che tra due coalizioni che litigano finiranno magari per scegliere di cambiare chi li governa: almeno sentiranno delle liti diverse.

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