Alessandro Parini
L'obiettivo è ambizioso: vincere campionato e magari Champions League con una Juve giovane e magari fatta in casa. Stile Arsenal, insomma. Giovanni Cobolli Gigli, presidente della società, lo ha detto alla videochat di gazzetta.it: «Cercheremo di schierare una squadra il più possibile italiana. Lo abbiamo già fatto in passato; non abbiamo mai schierato 11 stranieri. Il mio augurio è quello di portare in prima squadra, come già succede quest'anno, tanti giovani del vivaio».
La strada è tracciata: Paro e Marchisio faranno da apripista per altri talenti nostrani, ammesso che ce ne siano e si dimostrino all'altezza. «La finale di Champions nel 2009 a Roma? Parteciparvi non è soltanto un sogno, ma per ora pensiamo a vincere la B. Non potremo mantenere sempre questo ritmo, qualche momento difficile arriverà. Poi il prossimo anno, in serie A, troveremo avversarie agguerrite che ci renderanno dura la vita: il nostro obiettivo sarà comunque quello di vincere lo scudetto o di arrivare in zona Champions. In questa competizione la Juve ha sempre fatto fatica: vincere non può che essere l'obiettivo della Juve».
Musica per le orecchie del tifo bianconero, rimasto spaesato quando l'amministratore delegato della società, J.C. Blanc, aveva ipotizzato cinque anni per tornare a vedere la Signora ai vertici del calcio italiano e internazionale. A questo punto, non resta che attendere: se Cobolli Gigli si è esposto in questa misura - dando anche un seguito alle parole di Deschamps e Del Piero - significa che davvero la proprietà ha intenzione di tornare a investire in tempi brevi nonostante il bilancio non possa al momento essere florido. «Per chi farei follie? Se non dovessi badare a spese, direi Ronaldinho - ha ammesso Cobolli Gigli -. Però dico subito che non lo compreremo mai. Un giocatore così sarebbe piaciuto anche all'avvocato Agnelli. Tornando a noi, ammetto di avere sofferto nell'era capelliana quando vedevo Del Piero in panchina: l'infortunio del capitano ora permetterà a Bojinov di sfogare la sua voglia di calcio. Il bulgaro può essere un giocatore importante per il nostro futuro, così come potrebbero esserlo Camoranesi e Trezeguet: hanno abbracciato il progetto in ritardo rispetto agli altri nomi noti, ma ora si divertono. Dobbiamo arrivare in serie A, poi discuteremo per farli rimanere».
Diverso il discorso per Nedved, il cui contratto scadrà nel 2008: «Se deciderà di proseguire la sua carriera - e secondo me dal punto di vista atletico può giocare ancora a lungo - lo farà sicuramente alla Juve». Una Juve dove non c'è più spazio per Moggi e Giraudo: «Come vedo Moggi opinionista televisivo? Preferisco non sentire Giraudo, apprezzo il suo silenzio. Bettega? Fa parte della storia della nostra società, non c'entrava nulla con lo scandalo, insieme abbiamo deciso di continuare a lavorare insieme: non fa più parte del Consiglio di Amministrazione proprio perché volevamo far capire a tutti di avere voltato pagina».
Capitolo squadra: dopo Del Piero, anche Trezeguet dovrà fermarsi per due-tre settimane a causa di un malanno muscolare.
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