Coca a fiumi dalla Spagna: la Dda arresta 32 persone

Cocaina dalla Spagna a Roma: arrestate 32 persone, sequestrati 25 chili di «roba» e 50mila euro in contanti. Sgominata dai carabinieri di Frascati e Grottaferrata, col supporto dei colleghi di Viterbo, un’agguerrita organizzazione di trafficanti di droga attiva fra la Capitale, la provincia di Viterbo e la zona dei Castelli Romani, appunto. I «guadagni» provento della coca venivano puntualmente reinvestiti nell’acquisto di appartamenti e terreni. Ma la mania per le auto di lusso, alla fine, ha fatto sì che i movimenti del gruppo cadessero nella rete dei militari, insospettiti. Il sodalizio acquistava lo stupefacente in Spagna e provvedeva all’importazione in Italia via mare per poi smerciare la droga nella bassa provincia viterbese, ai Castelli Romani e in tutta le periferia sud est di Roma. Dalle indagini è emerso che lo stupefacente veniva pagato in Spagna a 26.500 euro al kg, l’acquisto era curato da uno degli associati che poi lo rivendeva in Italia a vari rami dell’organizzazione e al nipote. La coca veniva rivenduta e messa su piazza per un costo compreso tra i 42.000 e i 50.000 euro al chilo.
In una circostanza, il 31 gennaio 2005, in particolare, i carabinieri controllavano e sottoponevano a perquisizione uno degli associati rinvenendo e sequestrando all’interno del suo borsone ben 20 chili di cocaina. Una delle caratteristiche del gruppo era l’impiego di autovetture di grossa cilindrata, nonché il fatto che spesso non comparivano in prima persona avvalendosi di «gregari» di fiducia. A tirare il gruppo erano 7 persone, tutte di Roma, che si occupavano dell’importazione della cocaina dalla Spagna.
La rete era fittissima: i 7 associati, infatti, gestivano alcuni grossi spacciatori di Roma e dei Castelli Romani che a loro volta gestivano ulteriori medi e piccoli spacciatori. Contemporaneamente alle esecuzioni della compagnia di Frascati, nell’ambito dello stesso procedimento penale, il comando provinciale di Viterbo ha eseguito ordini di carcerazione nei confronti di nove italiani residenti nella Provincia di Viterbo e in Roma, mentre la Compagnia di Roma Centro ha eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un italiano.
Venerdì i militari procedevano all’arresto di 12 degli affiliati fra Grottaferrata, Castel Gandolfo e Rocca Priora. L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e dalla Direzione centrale dei servizi antidroga. Le indagini nascono quando si trasferisce a Grottaferrata uno dei principali componenti dell’organizzazione malavitosa, classe ’72, di Roma. Questi, infatti, andando in giro con autovetture super lusso tipo Ferrari e Mercedes, non poteva non attirare l’attenzione dei carabinieri del posto che hanno iniziato a seguirne i movimenti scoprendo che l’uomo si accompagnava spesso con pregiudicati. Si è stimato che il canale di rifornimento di cocaina dalla Spagna potesse assicurare circa 30 chili alla settimana.
È emerso che la droga veniva acquistata in grosse «partite»; in particolare, la rendita dello spaccio veniva investita da alcuni componenti dell’organizzazione per l’acquisto di appartamenti, autovetture, in attività commerciali e in parte versato su conti correnti intestati agli associati. Addirittura lo stupefacente veniva consegnato, per la vendita, anche a credito e il pagamento avveniva anche mediante assegni.


Il canale spagnolo di provenienza della cocaina nasce allorquando nel periodo natalizio nella capitale non si riusciva a reperire stupefacente e pertanto uno degli arrestati decideva di organizzare un viaggio in Spagna per aprire un nuovo canale di approvvigionamento. Si riusciva così a introdurre in Italia un primo ingente quantitativo di stupefacente pari a 20 kg di cocaina. Era solo l’inizio.

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