La questione prioritaria uno è che tra i giovanissimi la droga resta un veicolo di «divertimento», e non di emarginazione. In discoteca, ma anche allo stadio e perfino tra i banchi di scuola. E molti pensano ancora che faccia del male «solo se si esagera». Ma soprattutto sbagliano tutto quando credono che la cocaina sia tra gli stupefacenti «meno pericolosi» o, per una parte significativa di loro, addirittura «una droga leggera».
È lo spaccato preoccupante che emerge da uno studio dell'Asl Roma F condotto tra 1.800 studenti dai 14 ai 19 anni. Quasi tutti ammettono di avere amici che consumano abitualmente hashish e superalcolici, cosa ormai considerata «normale». La droga, per loro stessa confessione, serve a «far parte del gruppo», per star insieme in allegria. È trasgressione solo per un adolescente su cinque. In generale, il 27 per cento assume alcol, il 20 hashish, il 6 per cento cocaina, mentre cresce la diffusione di ecstasy (2,6%), acidi (1,6%) e resiste l'eroina (1,2%).
Andare a ballare per il 43 per cento dei ragazzi coincide con l'esperienza diretta degli stupefacenti. Con i rischi che si possono immaginare se si guarda ad un altro dato: il 23 per cento del campione intervistato ritiene che gli anabolizzanti non siano delle droghe a tutti gli effetti. Un problema di informazione, ma non solo.
Per nulla marginali sono poi i comportamenti come l'uso dell'auto in condizioni psico-fisiche alterate, il vomito auto-indotto, commettere atti vandalici e avere rapporti sessuali non protetti. Lanciarsi nel vuoto con un elastico o giocare d'azzardo, al contrario, non fanno più parte dell'immaginario giovanile sotto il capitolo «esperienze estreme». Un segnale anche questo, secondo i medici autori dell'indagine.
«Entrano in gioco gravi carenze educative - interpreta il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi -. Mentre l'immagine dell'eroinomane è negativa, chi consuma cocaina è considerato una persona di successo». Insieme al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini è stata varata l'iniziativa di un nuovo portale internet informativo sui danni reali della droga. «L'indagine dimostra come su questo fronte c'è davvero molto da fare», conclude Giovanardi.
Unica nota positiva.
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