Le code fra Milano, Torino e Genova? Ecco come spariranno

Claudio Scajola ottiene dal Cipe la realizzazione di infrastrutture indispensabili per la Liguria

Le code fra Milano,  Torino e Genova? Ecco come spariranno

(...) legislatura, ha messo nero su bianco una serie di opere «infrastrutturali strategiche per il prossimo quinquennio» che sono il futuro della Liguria.
Per capirci, non siamo di fronte a carta straccia, a programmi elettorali, a promesse varie ed eventuali, ma a una sorta di manifesto programmatico definitivo e ufficiale - con tutti i bollini e le ceralacche al posto giusto - delle infrastrutture su cui il governo Berlusconi si impegna a lavorare. Un elenco definitivo che ha avuto il suo motore nel ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. Che, come sempre, ha avuto un occhio di riguardo per la Liguria.
Per il futuro della Liguria, soprattutto. E così, dal Cipe di ieri sono spuntate una raffica di opere pubbliche strategiche. A partire dal Terzo Valico, il treno ad Alta Velocità ed Alta Capacità che permetterà di collegare Genova a Milano e a Torino in un’ora, trasformando la Liguria in una periferia meravigliosa e sul mare delle metropoli lombarde e piemontesi. Una svolta decisiva sia per i liguri, sia per milanesi e torinesi, per cui può essere davvero la partita della vita.
Per i non addetti alle questioni di casa nostra, ricordiamo che si tratta di un progetto ormai secolare, che sembrava aver avuto lo slancio decisivo dallo scorso governo Berlusconi e dalla giunta regionale di centrodestra, ma che è stato bloccato dal centrosinistra nazionale e regionale, nonostante sia un corollario indispensabile del corridoio comunitario che porta a Rotterdam. Tanto per capirci: il Terzo Valico, oltre ai benefici per lombardi, piemontesi e liguri, permetterebbe alle merci che arrivano dal Far East - Cina e India su tutti - di risparmiare cinque giorni di viaggio per Rotterdam. Quindi, la Liguria e tutto il Nord Ovest diventerebbero la porta d’Europa. Circostanza ora impossibile, visto che le merci stanno ferme cinque giorni sulle banchine del Porto di Genova, per mancanza di infrastrutture adeguate, vanificando la straordinaria posizione geografica.
Ma quest’opera indispensabile per Genova e per la Liguria non è l’unica che entra nel carniere del ministro Scajola. Nei provvedimenti varati dal Cipe di ieri si va da ulteriori interventi sul sistema portuale ligure all’Aurelia bis, dalla statale 28 del Colle di Nava all’asse ferroviario Milano-Novara-Genova-Ventimiglia di cui verrà completato il raddoppio.
Soprattutto, nel pacchetto scajoliano c’è il collegamento autostradale Albenga-Garessio-Ceva-Millesimo. Detta così, sembra quasi una questione savonese. Ma, in realtà, è il grimaldello per cancellare per sempre dai nostri archivi una foto come quella che abbiamo pubblicato in prima pagina: le code del week-end sulle autostrade che dal Piemonte e dalla Lombardia arrivano in Liguria, una vergogna assoluta e puntuale che ormai non fa più nemmeno notizia. I turisti arrivano alle latitudini liguri già rassegnati a farsi quattro-cinque ore in fila indiana, come fosse una tassa aggiuntiva, un pedaggio supplementare rispetto a quelli che si pagano al casello. Invece, con il nuovo nodo autostradale e la bretella fra Predosa e la Valbormida, Basso Piemonte e Liguria sarebbero direttamente collegati, smaltendo buona parte del traffico che oggi intasa A7 e A26 per chi viene dalla Lombardia e A6 per chi viene dal Piemonte.


Non so se ci sono riuscito. Ma ho provato a tradurre i provvedimenti del Cipe da un gelido elenco di cifre a una torrida speranza che i provvedimenti di Claudio Scajola potrebbero regalare alla nostra regione. Si chiama futuro.

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