Politica

Cofferati il rivoluzionario cede alle nozze patinate: la lista dei regali nel negozio di Cassano

Genova Finalmente, Sergio Cofferati è tornato in prima pagina. Del resto, era naturale per un leader che è riuscito a portare tre milioni di persone in piazza e che tutti indicavano come uno dei possibili padroni politici dell’Italia degli anni Duemila.
E non state a guardare il capello se la prima pagina di Cofferati è quella del Secolo XIX, il giornale della sua nuova città di adozione, Genova. E non state a guardare il capello se l’articolo di prima pagina del Secolo XIX non è dedicato a uno dei comunicati stampa mandati recentemente da Cofferati o alle sue ultime dichiarazioni pubbliche, ad esempio sulla ricerca di unità fra i franceschiniani di un quartiere genovese e i bersaniani del rione a fianco, o sulle sue attività al Parlamento Europeo. Comunicati, questi ultimi, che hanno anche il pregio di ricordare che Cofferati è europarlamentare del Pd, particolare che rischia di sfuggire ai più, ancora fermi alla conferenza stampa in cui l’ex leader della Cgil ed ex uomo dei tre milioni di persone in piazza annunciava la sua rinuncia a correre per il secondo mandato da sindaco a Bologna per stare vicino alla sua compagna genovese e al piccolo Edoardo. Scelta definitiva, almeno fino al momento di andare a Strasburgo e Bruxelles.
Però, per l’appunto, la notizia del Secolo non riguarda la politica. Ma, molto più prosaicamente, le seconde nozze di Cofferati, che si celebreranno domenica «nella splendida cornice» (e mai definizione fu più adatta, il posto è davvero bello) di Villa Serra di Comago, fra Genova e Sant’Olcese. Il Secolo XIX, fra l’altro - che sul tema liste nozze è imbattibile, certamente il giornale più informato d’Italia, come sta dimostrando, con una serie di pagine sui regali del matrimonio di Cassano, che ha la lista nel negozio Radif, il più classico dei classici genovesi (ma esiste una seconda lista nozze ancor più esclusiva) - entra anche nei particolari dei regali di Coffy.
Ecco, Cofferati ha pure lui la lista nozze nel negozio del numero 99 della Sampdoria e, addirittura, alcuni oggetti sono gli stessi. Segno della similitudine di gusti fra l’ex leader della Cgil, raffinato melomane, e il talento di Bari vecchia. O, quantomeno, fra la consorte pallanuotista di Antonio, Carolina Marcialis, e la futura signora Coffy, Raffaella Rocca, che lavora al teatro Stabile di Genova.
Al matrimonio di Sergio non ci saranno i tre milioni di persone del Circo Massimo, ma nemmeno i venti militanti che l’hanno accolto lo scorso anno nelle sale dell’ex tiro al piccione di Quinto al Mare. Stavolta, sarà una via di mezzo: si parla di una sessantina di ospiti, molti della minoranza del Pd, guidati da Dario Franceschini, per un costo totale di meno di duemila euro (catering a parte, naturalmente): 500 per il parco e 950 per ciascuna delle sale, che verranno utilizzate in caso di pioggia. In compenso, pare che Villa Serra, tipica meta di picnic domenicali per famiglie, chiuderà un’oretta prima del solito.
Del resto, è la strategia di sempre di Sergio Cofferati: tenersi una via d’uscita. E se domenica sarà per il rischio di pioggia, in passato è stata per il ritorno alla Pirelli dopo aver lasciato la guida del sindacato, per la candidatura a sindaco di Bologna dopo aver lasciato la politica nazionale, per la corsa all’Europarlamento dopo aver rinunciato a provare a fare il bis nel capoluogo felsineo.
Il leader riformista nel sindacato, che si fece massimalista quando c’era da guidare il correntone Ds e la marcia dei tre milioni, che tornò riformista e legalitario quando c’era da guidare Bologna, ha sempre dimostrato una grandissima flessibilità nell’affrontare i problemi. E la stessa flessibilità la metterà in pratica nella scelta del rito per il matrimonio: rito civile sì, come si addice a un laico, ma celebrato da Walter Veltroni, il più curiale degli esponenti politici, sempre pronto a sfoderare prediche e sermoni in grado di far impallidire il più ecumenico dei cardinali.
Perfetto riassunto di tutta questa storia, alla fine della quale verrà tirato anche il riso agli sposi.

Circostanza che, almeno per qualche minuto, ritrasformerà Cofferati nel Cinese dei bei tempi andati.

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