Politica

Cofferati se la prende con la Questura: i centri sociali non dovevano sfilare lì

Il corteo non era autorizzato, la Digos promette denunce, Prc critica il Cinese

Claudia B. Solimei

da Bologna

Gli ultimi reduci della Street Rave Parade non hanno ancora lasciato il Parco Nord che il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, detta la linea dopo il corteo non autorizzato con la copertura di alcuni parlamentari di Rifondazione e dei Verdi che dall’inizio avevano condotto la trattativa in Prefettura a nome degli organizzatori della parata antiproibizionista: «Questa edizione - ha affermato il sindaco che ha osservato dall’alto di un ponte della tangenziale l’ultima parte della manfestazione - è stata molto più ridotta nel numero di persone e con un clima decisamente più contenuto. Anche i camion-sound erano molti meno rispetto al passato». Tutto vero, anche se al momento di massima affluenza al Parco Nord c’erano 50mila persone.
Ma la partita si gioca già su un altro fronte. Cofferati non ha gradito che la Questura abbia permesso ai «ravers» di sfilare fino alla zona della fiera pur non avendo l’autorizzazione. La Digos stilerà un rapporto ed è probabile che partiranno delle denunce per gli organizzatori. Un esito «legalitario» che non piacerebbe a Rifondazione comunista: «Sarebbe un errore clamoroso - afferma il segretario provinciale Tiziano Loreti, presente soltanto al Rave ma non al corteo - e mi pare eccessivo. Mi chiedo come sarebbe stato possibile fare in modo diverso. Come facevano 30mila persone a raggiungere la fiera?». Non è preoccupato il numero uno del Prc in città: «Tutto sommato la giornata è stata positiva, non è successo nulla». E gli slogan contro il sindaco? «Personalmente gli eccessi non mi appartengono. Ma non si può impostare sempre le questioni con dei divieti».
La Questura di Bologna ha fatto notare che sarebbe stato inopportuno utilizzare la forza verso chi stava sfilando con relativa calma e che un intervento avrebbe potuto avere conseguenze pesanti. Certo i patti della vigilia non sono stati rispettati e questo potrebbe far vietare la manifestazione l’anno prossimo. Per il momento, però, la polizia sottolinea che il suo dovere l’ha fatto, l’ordine pubblico è stato mantenuto. Il resto, al massimo, sono problemi del sindaco. Come, ad esempio, le proteste dei residenti della zona dove si è svolta la festa finale, tenuti svegli fino a notte fonda dalla musica sparata a mille dai tir-discoteca. Il bollettino del Rave parla di un centinaio di giovani medicati, venti ricoverati per abuso di alcol o droghe, tutti dimessi già ieri. Tre gli spacciatori arrestati, otto le tonnellate di rifiuti raccolte. «L’amministrazione comunale si è dimostrata a dir poco ingenua nel credere alle promesse del Livello 57 - ha accusato il consigliere regionale di Fi Ubaldo Salomoni - . Talmente ingenua che verrebbe da pensare a un gioco delle parti.

E Bologna si è dovuta sorbire l’ennesima pernacchia di chi sa di essere appoggiato addirittura da diversi parlamentari».

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