(...) di Cristoforo Colombo, poi che Colombo era spagnolo. Alla prima dimostrazione, fatta confrontando il Dna con quello dei resti del figlio e del fratello, ha collaborato anche il professor Carlo Alberto Redi del Dipartimento di Biologia Animale dellUniversità di Pavia nonchè direttore scientifico del Policlinico «S. Matteo» e Accademico dei Lincei, perchè proprio a Pavia esiste un frammento di osso che un certificato notarile dellepoca attribuisce al navigatore.
Proprio in occasione di questa collaborazione, il professor Redi inviò una sua allieva, Natalia Lugli, dal collega Lorente, con il quale si stabilì che entrambi avrebbero fatto ricerche per stabilire anche lorigine del cognome Colombo nellItalia settentrionale, nella Francia meridionale e in Spagna.
«Ecco - afferma oggi Redi - la parte di ricerche italiane sta tutta nella tesi di laurea di Natalia Lugli, di cui io sono relatore e alla quale ha collaborato, in qualità di correlatore, anche il colonnello Luciano Garofano, comandante dei carabinieri del Ris di Parma. Perchè questo tipo di analisi delle tracce è molto utilizzato nella medicina forense, la specialità del Ris».
Natalia Lugli, con la supervisione di questi due superesperti in biologia molecolare, ha raccolto e analizzato la saliva di oltre un centinaio di Colombo di sesso maschile, piemontesi, lombardi e liguri. Ha esaminato il cromosoma Y (che viene ereditato in via paterna) e anche il Dna mitocondriale (ereditato solo dalla madre) e, cercato in essi delle sequenze che permettono di tracciare una «patri-linearità». Dallesame dei risultati - illustrati proprio venerdì scorso allesame di laurea - ha potuto dimostrare scientificamente che il cognome Colombo è fondamentalmente di derivazione lombarda, e si sarebbe poi trasferito in Spagna, passando attraverso la Francia.
«Ma il problema - osserva Redi - non è risolto del tutto.
Questi risultati, infatti, verranno ora inviati in Spagna a Lorente, che nellultima fase del Projecto Colon, li confronterà con quelli di analoghe ricerche eseguite nella Francia meridionale e in Spagna, con la collaborazione di diversi laboratori di biologia molecolare, in Germania e in America.
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