Via libera allautonomia del Policlinico dallUniversità. Si canta vittoria allUmberto I dopo le dichiarazioni del ministro della Salute Livia Turco che, di concerto con il suo omologo allUniversità e ricerca Fabio Mussi, ha attribuito alle neocostituite aziende «integrate ospedaliero-universitarie» la proprietà degli stabili ospitanti le strutture sanitarie, tra i quali figurano anche gli edifici immobili dellUmberto I. Questo consentirà il passaggio gestionale dellospedale alla Regione con lestromissione della Sapienza dalle politiche assistenziali. Vincolo che potrebbe fare riconsiderare tutti i contratti siglati dai vertici dellateneo che interessano, nella parte economica, lospedale nel suo complesso. Potrebbe valere il binomio nuova azienda, nuova stipula contrattuale. Perché in pratica si darà il via - meglio tardi che mai - allattuazione del decreto legislativo 517 del 99 che regola i rapporti tra sistema universitario e servizio sanitario nazionale. Non a caso tra questi ricade pure la nomina del direttore generale del nosocomio che deve essere scelto dallente regione e non dallUniversità come invece è accaduto. Lo stesso decreto prevede che lammontare dello stipendio annuale del manager devessere stabilito dalla Regione. Negli ultimi due anni, però, della normativa in questione serano perse le tracce: la giunta ulivista quando si trattò di sottoscrivere quel documento non chiuse solo un occhio, ma tutti e due consentendo la firma del contratto del direttore Ubaldo Montaguti al rettore della Sapienza Renato Guarini. Un escamotage che permise di stipulare un contratto quinquennale per 207mila euro con tanto di indennità di risultato aggiuntiva del 30 per cento. Altri 62mila euro. Quando poi per i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere la legge stabilisce un massimo di 155mila euro e 20 per cento sul raggiungimento obiettivi. Questa generale sbadataggine della giunta Marrazzo consentì di stipulare, a cascata, contratti più opulenti anche a direttore amministrativo e sanitario che, per legge dovrebbero percepire il 20 per cento in meno del general manager. Quel 20 per cento sarebbe conguagliato sui 155mila euro. Manco a dirlo invece: costoro percepiscono complessivamente 215mila euro allanno.
Perciò gli emolumenti dei vertici del Policlinico potrebbero essere rivisti a causa della stipula di contratti ex novo. Facendo un passo indietro, i manager nominati sotto la giunta Storace portavano a casa emolumenti di gran lunga inferiori agli odierni. Altro che storie, come vorrebbe far credere lassessore alla Sanità Augusto Battaglia dopo parlato dellesistenza del decreto sullautonomia dei policlinici accusando la giunta di centrodestra di «non aver attuato il decreto del 1999 sul funzionamento dei policlinici universitari» cosicché assicura «in futuro, se ci sarà la collaborazione di tutti il caso del Policlinico non si ripeterà». Non si fa attendere la risposta dellopposizione regionale. Il vicepresidente della commissione Sanità Stefano De Lillo parla delle conseguenze del trasferimento immobiliare da Demanio a Policlinico «dove, un simile terremoto amministrativo sui destini del personale, oltreché sulla funzionalità dei servizi, costituiscono una questione molto delicata sulla quale la giunta deve dare concrete garanzie». Per Massimiliano Maselli (Udc) invece è importante che «la ricerca affannosa di una soluzione per il futuro dellospedale non serva a far calare un velo di silenzio sul vero responsabile del degrado della struttura ossia il direttore generale».
E intanto Striscia la notizia ha consegnato il tapiro doro al presidente della Regione Piero Marrazzo per lo scandalo del Policlinico. «Sono attapirato ma anche indignato e seriamente preoccupato», ha commentato il governatore del Lazio.
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