Edward Elgar (1857-1934), alfiere della rinascita musicale inglese a cavallo fra i due secoli, non è certo molto praticato da noi quando si escludano le Enigma variations, già nel repertorio di Toscanini, In the South: Alassio, di cui Muti ha realizzato un bel disco e il Concerto per violoncello, caro a tutti i grandi solisti. Poco eseguite sono le due Sinfonie, scritte nel 1908 e nel 1911, e un’autentica rarità, non solo nel Bel Paese, è la Terza sinfonia, lavoro incompiuto degli ultimi anni i cui schizzi sono stati elaborati con perizia da Anthony Payne. Ed ecco, dal chiuso della musicologia alla curiosità del musicofilo, la partitura della Terza Sinfonia nella registrazione dal vivo - nel dicembre 2001 al Barbican Center - con la London Symphony e un egregio Colin Davis. Al crepuscolo, Elgar rispetta la tradizione e al tempo stesso ne prende malinconicamente le distanze.
Il predominare della cantabilità tenera sui nobili e sfogati accenti di sempre, quell’Adagio in cerca di sé, lo Scherzo quasi fantasmatico sono l’Ottocento e la vita da cui Elgar si congeda.Colin Davis Terza sinfonia di Elgar (Lso Live)
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