A Colle Oppio, nel prato dove i bambini giocano a palla, fioriscono le siringhe. Quello che dovrebbe essere il «polmone verde» di Roma, cornice della Domus Aurea a due passi dal Colosseo, è diventato il cuore dello spaccio della capitale, rifugio privilegiato da pusher e tossicodipendenti. Lo testimonia un servizio di Francesco Palese, del Tg Roma di Retesole, che mercoledì pomeriggio con una telecamera nascosta si è messo a caccia di eroina e hashish, in gergo «ero» e «fumo». Il reportage arriva a un mese di distanza dallaggressione che il giornalista ha subito assieme alla sua troupe mentre tentava di filmare il degrado dellarea. «Due giorni fa - racconta Palese - mi sono camuffato con abiti strappati e occhiaie finte per cercare di sembrare un consumatore abituale di stupefacenti. E ho iniziato a rivolgermi ai frequentatori del parco». Il primo incontro è stato con due sudamericani che stavano bevendo su una panchina. «Ciao regà ve posso chiede un favore - si ascolta nel video - sto cercando Johnny. Lo conoscete? Vende roba, ma non lo trovo». Il nome è di quelli inventati, ma al giornalista va bene perché i due stranieri un Johnny lo conoscono davvero: dorme abitualmente nel parco. Un luogo che, si badi bene, di notte viene chiuso».
I due ragazzi invitano Palese a spostarsi nella zona centrale di Colle Oppio. Strada facendo la troupe si imbatte in un gruppo di giovani che stanno fumando hashish e consigliano di comprare solo l«arabo». Laltro suggerimento riguarda leroina: lesclusiva nellarea spetta ai maghrebini. «Ma in questo caso il pusher è a Termini - dicono a Palese -. Qui si affaccia solo in serata». La caccia prosegue. Seguendo la scia di siringhe il finto tossicodipendente si imbatte in due che stanno fumando uno spinello. «Non abbiamo nulla da vendere» rispondono. Bugia. Qualche minuto dopo i Pinocchio vengono fermati dalla Municipale. «E qui inizia il bello - racconta il giornalista - mi sposto per filmare una siringa e mi imbatto in un gruppetto che cerca qualcosa a terra. Chiedo loro 10 euro di fumo. Mi dicono di aspettare perché lo hanno gettato poco prima a terra». Pochi minuti e il fumo è nelle mani di Palese, che soddisfatto si allontana e incontra una pattuglia della polizia a cui segnala laccaduto. «Ho fatto vedere agli agenti lhashish segnalando chi me lo aveva venduto», dice il giornalista. La volante si avvicina così ai pusher. Ma i poliziotti non scendono dalla macchina, con grande stupore del giornalista e non solo.
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