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Collina vuol continuare a fischiare

Prevalgono due interessi: sponsor e carriera internazionale. Ora dirigerà in coppa Italia

Franco Ordine

Adesso che tutti lo vogliono, è lui che si tira indietro. Sulla candidatura a gran capo della Can, dal prossimo 1° luglio, di Pierluigi Collina, 45 anni, bolognese residente a Viareggio, arbitro internazionale, numero uno dei fischietti in Europa e forse anche per Blatter, uno dei suoi sponsor, non ci sono più opposizioni ormai. Persino Antonio Giraudo, consigliere federale, amministratore delegato della Juve considerata la grande oppositrice al progetto, ha rimosso il tronco d’albergo sul binario. In una pubblica intervista ha espresso il suo giudizio positivo che fa seguito a quello pronunciato da Adriano Galliani (che pure non ne ha condiviso l’operato in occasione di Milan-Juve dell’8 maggio, rigore negato a Cafu, ndr) già notificato a Franco Carraro, il presidente federale. Tutto deciso, allora? La risposta, a sorpresa, è negativa. E non perché siano sorte complicazioni di natura politica, cambiamenti di rotta. È Collina, il diretto interessato, a far sapere in modo chiaro e netto di essere indisponibile all’incarico e di inseguire in modo deciso la prosecuzione della sua attività in campo, da arbitro a tutti gli effetti.
Ufficialmente, l’Aia, l’associazione degli arbitri, fa finta di niente. «Con il presidente Carraro abbiamo preso l’impegno di ridiscutere della materia dopo il 30 giugno, a bocce ferme, ci sono ancora le finali di coppa Italia e gli spareggi da giocare» ricorda Tullio Lanese, presidente dell’Aia e suggeritore della famosa deroga per Collina. «Che non è ad personam perchè rimarrà a disposizione di altri arbitri nelle stagioni successive» è il suo chiarimento. Tutti zitti, dunque. Per evitare di intossicare il clima di fine giugno: è molto probabile che Collina sia infatti abbinato a una delle due finali di coppa Italia tra Inter e Roma. Ma la notizia ha preso a circolare in modo insistente con l’aggiunta di motivazioni maliziose. A spiegare l’intento del fischietto adottato da Viareggio di continuare la sua carriera ci sarebbero infatti anche un paio di contratti pubblicitari già sottoscritti per la prossima stagione. Non solo. L’eventuale deroga al 45enne arbitro consentirebbe a Collina di restare internazionale fino a dicembre del 2005 e quindi di essere designato per le partite di qualificazione mondiale oltre che per la Champions league. Per la soddisfazione di Fifa e Uefa che sono i due enti deputati alla gestione dei rispettivi tornei. Chiuderebbe in bellezza Collina sul fronte internazionale.
Toccherà a Franco Carraro l’ultima mossa. Indispensabile infatti un colloquio riservato tra il presidente federale in carica e l’arbitro bolognese. Se Collina dovesse mantenere ferma la sua posizione, allora ci sarebbero due problemi pratici da risolvere: 1) trovare una soluzione ponte alla guida della Can chè l’esperienza del doppio designatore è da considerare conclusa a tutti gli effetti; 2) procedere alla deroga per Collina arbitro nonostante i 45 anni compiuti. Non solo, ma sapendo che Collina è destinato alla poltrona di designatore, quale credito avrebbe il dirigente scelto per lavorare dodici mesi, riscaldandogli la poltrona? «Lanese saprebbe cosa fare» commentano all’Aia e la frase è un indizio a tutti gli effetti.

Per evitare rischi, infatti, Lanese potrebbe decidere di fare per un anno il commissario alla Can.

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