Le colombe di Pdl e del Fli: "Si apra un tavolo" Sì del premier. Fini: "Tardi, votiamo la sfiducia"

Berlusconi rilancia la sua linea, bagno di folla a Milano. Messaggio ai Promotori della Libertà (Video : 1-2 / Testo). Documento (testo) indirizzato da 16 pontieri: "Avviare un confronto superando lo scoglio del voto di fiducia attraverso la non partecipazione". Berlusconi apre: "Dopo il 14 affronteremo il nodo della riforma elettorale. Bene le colombe, ma temo che non le ascoltino"

Le colombe di Pdl e del Fli: "Si apra un tavolo"  
Sì del premier. Fini: "Tardi, votiamo la sfiducia"

Milano - Giornata di lavoro ieri per le colombe. Decine di gazebo in tutta Italia per quella che il premier, in un audiomessaggio inviato ai Promotori della libertà, definisce un'operazione verità: "Avremo la fiducia, ma governare sarà difficile". Poi, in tarda mattinata, arriva un documento politico redatto da 16 colombe: 6 deputati di Fli e 10 del Pdl. Il messaggio è chiaro, prove di disgelo: aprire un tavolo di dibattito tra finiani e berlusconiani e quindi l'astensione dei fillini nel voto del 14 dicembre. Il premier apre ai pontieri: "Bene il documento, ma non so se li ascolteranno. Dopo la fiducia affronteremo il nodo della modifica della riforma elettorale". Bocchino stronca il documento redatto di Moffa e Augello: "La sfiducia ormai è inevitabile". Per Fini la proposta sarebbe ormai tardiva e superata.

Il premier punta il dito contro sinistra e "traditori" "La sinistra e i traditori hanno un solo obiettivo: farmi fuori", ha affermato il Cavaliere nel messaggio ai Promotori. "Da alcuni mesi la vita pubblica in Italia è paralizzata da una crisi politica irresponsabile".

"In pochi con i pifferai" "Non credo che ci saranno tanti parlamentari così ingenui da accodarsi ai pifferai del cosiddetto terzo polo, a quei signori che con ambizioni personali smodate, largamente superiori ai consensi di cui dispongono, vorrebbero cambiare la legge elettorale, per rendere di fatto impossibile l’assegnazione del premio di maggioranza e diventare così arbitri della situazione, scegliendo di allearsi poi con la sinistra per il governo". "Penso che lunedì chi è stato eletto sotto il simbolo Pdl e la scritta Berlusconi Presidente, dovrebbe fare una riflessione profonda se vale la pena di tradire il mandato ricevuto dagli elettori e di consegnare l’Italia a una crisi che sarebbe di nocumento a tutti. Credo che ci saranno molti ripensamenti", lo ha detto Berlusconi visitando un gazebo dei Promotori della libertà in via Torino, a Milano. "Spero che ci saranno molte persone con senso di responsabilità e di lealtà - ha spiegato -. Si chiamano onorevoli e non credo che possano pensare di farsi chiamare disonorevoli". 

"Ci sarà la maggioranza ma sarà tutto più difficile" "La maggioranza ci sarà alla Camera, martedì, ma i numeri saranno inferiori al passato. Quindi, sarà più difficile governare e approvare in Parlamento le leggi proposte dal governo. Ma io credo che andremo avanti lo stesso", ha precisato Berlusconi. Ci sono alcuni parlamentari di Fli che vogliono votare la fiducia al governo, ma potrebbero non farlo perché stanno subendo pressioni e minacce. Lo avrebbe detto, secondo quanto viene riferito, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, conversando questa mattina a Milano con esponenti del Pdl. "È assurdo. E poi accusano me di compravendita dei voti" , avrebbe aggiunto il premier.  

Colombe Fli-Pdl: "Aprire un tavolo" "È nostra convinzione che si debba procedere, una volta acquisita la disponibilità di Berlusconi e di Fini, ad avviare un confronto sui contenuti di questo documento, superando lo scoglio del voto di fiducia attraverso la non partecipazione dei parlamentari di Futuro e Libertà al voto del 14 Dicembre". È un passaggio del "documento politico" inviato da 16 parlamentari (sei di Futuro e Libertà e 10 del Pdl) a Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, in cui le ’colombè dei due partiti chiedono di intavolare un confronto su "tre tavoli di maggioranza" per discutere dei "temi della riforma costituzionale ed elettorale, sulle materie economiche e fiscali e su una nuova possibile articolazione del centrodestra".

Berlusconi: "Dopo la fiducia la riforma elettorale" Apprezzamento pubblico e nero su bianco dal Premier Silvio Berlusconi alla lettera Moffa-Augello per la ripresa del dialogo e la collaborazione di Governo Pdl-Fli. "Ho già avuto modo di valutare positivamente l`appello del senatore. Augello e dell`onorevole Moffa e d`altra parte, in occasione del dibattito in Parlamento del 29 settembre - ricorda Berlusconi in una dichiarazione- avevo riconosciuto il Fli come componente della maggioranza. La successiva rottura non è stata certo una mia iniziativa". "Nella futura azione di governo - aggiunge il Premier- terremo certo in considerazione le questioni poste dal documento Confindustria-Parti Sociali facendo in modo di coniugare il rigore con la crescita auspicabile". E "dopo il voto di fiducia del 14 dicembre contiamo di portare avanti le principali riforme istituzionali (poteri del Premier, riduzione dei numeri dei parlamentari, superamento del bicameralismo) e di affrontare il nodo costituito dalla modifica della legge elettorale, fermo rimanendo il bicameralismo e quindi il premio di maggioranza". 

Fini: voteremo la sfiducia Un'iniziativa tardiva, superata dalle stesse parole pronunciate questa mattina da Silvio Berlusconi. Così il leader Fli ha commentato l'iniziativa dei pontieri. Certamente i gruppi di Fli di Camera e Senato voteranno compattamente la sfiducia al governo, avrebbe poi precistao il presidente della Camera.

Bocchino: "La sfiducia è inevitabile" La lettera è "lodevole" ma "mi sembra inevitabile il voto di sfiducia al governo dopo i toni duri e offensivi usati dal presidente del Consiglio nelle ultime dichiarazioni". Lo dice il presidente dei deputati di Fli, Italo Bocchino, interpellato al telefono. Bocchino è convinto che il gruppo dei finiani alla Camera resterà compatto: "Nell’ultima riunione abbiamo deciso di presentare la mozione di sfiducia e di votarla".

Bagno di folla a Milano per il premier Bagno di folla e poi un passo da Peck. Aperitivo con ministri per Silvio Berlusconi nella salumeria Peck. Il premier ed il suo seguito si sono intrattenuti bevendo un aperitivo, con contorno di speck, prosciutto e grana. A riferirlo è stato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha accompagnato il premier insieme, fra gli altri, alla collega Michela Vittoria Brambilla, ed al coordinatore regionale del Pdl, Guido Podestà. Secondo lo stesso La Russa, nei circa 30 minuti passati all’interno della storica gastronomia di via Spadari, il presidente del Consiglio ha «parlato del bisogno di modernizzare il Paese, che è bloccato dalla burocrazia, diversamente da altri paesi che lui visita e dove peraltro il confronto politico non è così aspro». Il ministro della Difesa ha spiegato che la visita nel locale ha avuto anche un significato particolare perchè "Peck è simbolo del Natale milanese e dell’imprenditorialità lombarda".

All’uscita del gruppo, fra cui molti agenti di scorta che hanno tenuto lontani curiosi e giornalisti, i clienti della gastronomia hanno salutato con un applauso Berlusconi, che si è concesso un bagno di folla nella sua città a un anno dall’aggressione subita di Piazza Duomo.

 

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