Il Colosseo targato Tod’s: il logo per 15 anni Della Valle finanzierà il restauro dell'anfiteatro

Il progetto sarà presentato mercoledì. L’azienda finanzierà tutto l’intervento e potrà usare il simbolo di Roma, ma niente cartelloni pubblicitari sul monumento. L'imprenditore potrà far entrare gruppi di personi e troupe per riprese video o foto

Il Colosseo targato Tod’s: il logo per 15 anni
 
Della Valle finanzierà il restauro dell'anfiteatro

Roma - Restauro del Colosseo: i giochi hanno inizio. Il progetto verrà illustrato ufficialmente mercoledì dal finanziatore Diego della Valle, che annuncerà il via libera dei lavori. In cambio dei 25 milioni di euro stanziati il patron della Tod’s ha guadagnato l’esclusiva per 15 anni sullo sfruttamento dell’immagine dell’Anfiteatro Flavio, una delle meraviglie del mondo, visitato ogni anno da circa 5 milioni di visitatori.
L’esclusiva è stata accompagnata da feroci polemiche, respinte subito però sia dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sia dal ministero dei Beni culturali. Lo sfruttamento dell’immagine del Colosseo, assicura Roberto Cecchi, segretario generale del ministero e commissario per le aree archeologiche di Roma ed Ostia antica, riguarda soltanto i lavori e gli interventi di restauro mentre la titolarità degli eventi e di quanto accade all’interno dell’Anfiteatro resta e resterà al ministero. I restauri inizieranno dal prospetto settentrionale, costo previsto 5.165.000 di euro. Si passerà poi al prospetto meridionale, 1.936.000. Poi le chiusure dei fornici (gli archi) del primo ordine verranno sostituite con le cancellate per ripristinare l’aspetto originario, costo previsto 1.680.000.
Successivamente si passerà al restauro degli ambulacri, ovvero i corridoi, per i quali è stato stimato che occorreranno 7.000.000 di euro. Poi si scenderà nei sotterranei con la revisione, il restauro e il consolidamento degli Ipogei per i quali si valuta un costo di 4.500.000 euro.
Infine gli impianti e l’illuminazione per i quali i costi non sono stai ancora esattamente calcolati. Infine il discusso Centro Servizi: 1.500 metri quadri grazie al quale si libererà l’interno dell’anfiteatro ad esempio dalla biglietteria e dal bookshop, concentrando qui la vendita di souvenir e gli sportelli informativi e la vendita dei ticket. Il costo è di 2.500 euro al metro quadrato. Ma che cosa possono aspettarsi i cittadini romani e i turisti che ogni giorno affollano l’anfiteatro più famoso del mondo? Un’enorme scarpa dalla suola a pallini pronta a schiacciare le gradinate dove sedevano i senatori e la plebe? «Non ci saranno cartelloni pubblicitari sul monumento ma solo dei pannelli alla base alti circa due metri», assicura l’architetto Cecchi. E d’altronde così prevede l’accordo stipulato tra Cecchi e Della Valle firmato nel gennaio scorso. Con la costituzione di un’Associazione, gli «Amici del Colosseo», Della Valle come sponsor avrà, tra le altre cose, il diritto di sfruttare il Logo del Colosseo in Italia e all’estero «senza limitazione territoriale alcuna». A fianco del Colosseo Della Valle potrà costruire un centro a suo nome, una struttura che servirà da quartier generale di tutte le attività di comunicazione legate alla sponsorizzazione, centro che ovviamente «potrà fregiarsi e utilizzare la denominazione e i segni distintivi dello sponsor». Della Valle avrà un accesso privilegiato al monumento per sé e per «gruppi di persone» e potrà comunque «organizzare campagne di scatto fotografico e riprese anche all’interno del Colosseo nonchè campagne di comunicazione, in tutti i casi riferite ai lavori del Piano degli interventi e allo stato di avanzamento degli stessi». Sul retro del biglietto d’ingresso al Colosseo sarà stampato il marchio Tod’s.


Insomma Della Valle potrà comunque e in ogni modo sfruttare l’immagine dell’Anfiteatro per pubblicizzare il suo prodotto per 15 anni. D’altra parte Alemanno di fronte alle critiche ha ricordato che il Colosseo aspetta questo restauro da 30 anni ed è «un miracolo» che a pagarlo siano interamente dei privati.

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