La mia è un’opinione molto personale, ma mi sembra che al falso moralismo dell’onorevole Cosimo Mele si stia opponendo un falso moralismo di ritorno. Il problema non è se un signore va con una prostituta: non è proibito, ci vanno milioni di italiani. La droga? Vedremo com’è andata, ma se l’onorevole fosse stato solo consapevole che altri l’avevano sniffata, anche qui: è una consapevolezza comune a tanti ambienti che noi giornalisti conosciamo bene. L’ipocrisia? È un fatto morale: in linea teorica potrebbe anche essere che alcuni comportamenti, cui l’onorevole non sa rinunciare, egli ritenga che vadano comunque scoraggiati: come quei genitori che fumano ma sconsigliano ai figli di farlo. E allora qual è il punto? Dignità delle istituzioni a parte (non è poco) il punto, attenzione, non è che in Parlamento c’è un esercito di viziosi, divorziati, bigami, omosessuali e puttanieri che non rappresenta il popolo: il punto è che, in limitata misura, lo rappresenta.
Molti onorevoli conoscono gli italiani perché lo sono, e su certi temi mi andrebbe anche bene che facessero leggi didattiche e ipocrite, se funzionassero. Il problema è che non funzionano, anzi, spesso fanno schifo. Di tutte, è l’unica cosa che m’indigna davvero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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