«Le controverse vicende regionali che accompagnano la nomina del professor Cognetti a direttore scientifico dellIstituto Regina Elena, al di là dei profili personali che investono lattività di uno dei nostri più esimi oncologi, sono un chiaro sintomo delle diffuse criticità che contraddistinguono la programmazione dellattuale maggioranza di centro sinistra in ambito sanitario». A parlare così è il presidente del gruppo Forza Italia in Consiglio regionale Alfredo Pallone.
«La posizione assunta dalla giunta regionale e dal ministero della Salute in relazione allIstituto Regina Elena - prosegue Pallone - solleva infatti due ordini di problemi: da un lato, il ruolo degli Irccs pubblici, che rischiano di vedere compromesso il loro ruolo di centri di eccellenza, soprattutto in relazione agli Irccs privati; dallaltro, la funzione del Regina Elena nella più ampia rete delle strutture oncologiche operanti a livello nazionale ed internazionale. Sotto il primo profilo è infatti innegabile che il direttore scientifico di un Irccs pubblico non può essere privato del suo ruolo di medico, allinterno delle mura ospedaliere, perché solo con il contatto quotidiano con i pazienti può maturare una sensibilità di alta direzione atta ad offrire alla struttura il migliore coordinamento scientifico. La proposta di legge regionale sullincompatibilità con lattività di medico dopo la legge regionale che rende incompatibile lincarico di direttore scientifico con quello di primario rischiano infatti di trasformare il direttore scientifico in un mero burocrate, lontano dalle concrete dinamiche assistenziali della struttura. Tale limitazione appare tanto più irragionevole ed illiberale se si considera che nessun divieto è viceversa previsto per gli Irccs privati. Se il nostro intento è quello di fare degli Irccs pubblici vere strutture di eccellenza, non si possono escludere dallincarico di direttore scientifico i più qualificati professionisti del settore; qualsiasi posizione difforme non è che un tentativo di ridimensionare il ruolo degli Istituti attraverso un confinamento della figura del direttore scientifico».
«Quanto al più ampio problema del ruolo dellIstituto Regina Elena in campo oncologico - aggiunge Pallone - sollevano diffuse preoccupazioni i preannunciati tagli di posti letto pari a circa il 15 per cento che, nellimmediato futuro, determineranno una contrazione drastica dellofferta ospedaliera ed ambulatoriale dellIstituto già fortemente compromessa dalla mancata implementazione ed ammodernamento tecnologico di cruciali settori dellIstituto. Se, infatti, è a tutti nota lesigenza della Regione Lazio di provvedere tempestivamente ad una ristrutturazione della rete ospedaliera, è assurdo che il ripensamento dellofferta oncologica avvenga sulla base di un criterio di delocalizzazione che priva il Regina Elena del ruolo di polo di riferimento regionale per il quale è stato concepito. Va infatti considerato che, già ad oggi, i 260 posti letto del Regina Elena che vengono così addirittura ridotti di 37 unità sono nettamente inferiori al break even della struttura, pari a ben 500 posti letto.
Per colpire Cognetti sviliscono il ruolo della ricerca
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