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IL COLPO DI FORTUNA

La vita è una pallina che rotola su un campo da golf. Non importa quanto sbilenco sia il tiro, c’è sempre una collinetta in pendenza che può rimettere ogni cosa al proprio posto. La vita è un sms spedito con le mani ancora tremanti per l’emozione alla moglie: «La tua vita è appena cambiata».
Jason Hargett ne sa qualcosa: un colpo che a un dilettante riesce in media una volta su 45mila ha aggiunto diversi zeri al suo conto corrente. Jason Hargett, ristoratore dello Utah, padre di 4 figli, golfista dilettante, è riuscito nell’impresa più difficile: buca in un colpo solo, hole-in-one come si dice dalle parti di sua maestà.
A Tiger Woods la magnifica parabola è riuscita 18 volte. Eppure mangia pane e mazze da golf praticamente da quando è nato. Mancil Davis, il recordman dell’hole in one, ne vanta ben 51. Non a caso è conosciuto come the King of Aces, il re degli assi.
Ma l’hole-in-one del dilettante Jason non è una delle tante. Il suo tiro della vita è arrivato al posto giusto nel momento giusto. Non in una partita con i soliti amici del circolo, non in allenamento, non in un torneo. La collinetta in pendenza ha voluto che quella pallina entrasse in buca dopo un volo di 137 metri proprio quando quel colpo valeva 1 milione di dollari.
Hargett era impegnato al Mark Eaton Celebrity Golf Classic, un torneo a squadre benefico. Tra il pranzo e le premiazioni, era in programma l’«hole-in-one for a million», una sorta di esibizione che premiava con un milione di dollari chiunque tra i sei migliori giocatori del torneo fosse riuscito a fare buca in un colpo solo. Jason è stato il secondo a tirare: la pallina che rimbalza una, due volte sul green, lontana almeno 5 metri dalla bandierina di buca. Poi quel leggero declivio, quella pendenza che dirotta la pallina, ne inverte il cammino verso la buca. Verso il milione di dollari. Verso una seconda esistenza. Jason ha un sussulto, si porta le mani alla testa, il suo cuore corre all’impazzata come la pallina su quella collinetta. Silenzio. Poi il boato. Jason corre, braccato da un amico che lo butta a terra e lo abbraccia: hole-in-one. Quando serviva, al posto giusto, al momento giusto.
«Quando la palla ha iniziato a scendere diagonalmente, ho pensato di essere in un sogno». Benedetta pendenza, benedetto il fratello Brandon. La vita può essere una collinetta fortunata, ma la vita è anche una telefonata del fratello un sabato mattina qualunque: «Vieni al torneo, manca un giocatore, devi sostituirlo». Jason non avrebbe dovuto partecipare al torneo: un dolore al polso l’aveva convinto al forfait. «Sono arrivato al campo 5 minuti prima dell’inizio, poi è successo tutto», ha spiegato il neo milionario, poco dopo aver effettuato il suo tiro fortunato proprio con il ferro del fratello. Che ora avrà ben diritto a pretendere almeno una piccola parte della somma vinta, nonostante il fratello ancora non abbia le idee ben chiare su come spendere il gruzzoletto: «Il futuro al college dei miei figli è assicurato. Col resto dei soldi credo che faremo una vacanza in Europa: ho sempre sognato di correre con i tori a Pamplona e di partecipare al British Open».

Magari anche lì troverà una collinetta amica.

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