
«Hanno rubato il proiettore, l'impianto audio, mixer e casse audio e il cassone con tutti i cavi, prolunghe e pc portatile che in 13 anni ci hanno permesso di fare Scendi c'è il Cinema, la rassegna cinematografica ad ingresso gratuito nei cortili delle case popolari del Giambellino. Ma anche la Sagra del Giambellino, gli eventi di GiambellOrto, i pranzi, e tantissime iniziative pubbliche». È l'allarme che ha lanciato il Laboratorio di quartiere Giambellino Lorenteggio, derubato di tutto il materiale professionale del costo di circa 12mila euro. Ieri mattina l'associazione di quartiere ha lanciato una colletta (sulla piattaforma di crowdfunding produzionidalbasso.com/project/ci-hanno-rubato-scendi-c-e-il-cinema) per potersi ricomprare la strumentazione necessaria in un mese.
Scendi c'è il cinema è il progetto di cinema all'aperto gratuito, partito nel 2012 alla periferia sud ovest di Milano. Qui «le case popolari e i suoi abitanti si aprono alla città, invertendo la dinamica tradizionale della fruizione culturale in luoghi dedicati e centrali, ma mostrano tutta la ricchezza culturale e la forza sociale che hanno i quartieri di periferia». Partecipata è anche la programmazione, a volte su richiesta degli stessi abitanti, che vede il patrocinio del minicipio 6 e del Comune, il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglie della presidenza del Consiglio dei ministri e che vive grazie anche ai fondi dei bandi.
Cosa è successo? «Due settimane fa ci siamo accorti che una finestra della nostra associazione era stata sfondata e che mancava l'attrezzatura tra cui mixer e proiettore professionale acquistati di recente. Crediamo sia stato un furto vero e proprio, che abbiamo denunciato - racconta Sara del Comitato - e non un dispetto, anche perchè siamo conosciuti nel quartiere e in moltissimi partecipano alle nostre attività». La dimostrazione? Lanciata la mattina, la colletta ha già raccolto 1.700 euro.
Scendi c'è il cinema viene raccontata anche nella pubblicazione sul Giambellino del G124, il gruppo di lavoro di Renzo Piano senatore a vita, che aveva dedicato una ricerca al quartiere, preliminare al progetto di riqualificazione regalato al Comune e poi scartato, ha un grande valore.
Innazitutto sociale: il progetto vuole mostrare le condizioni in cui versa il quartiere Aler, offrire opportunità a chi abita nei caseggiati di conoscersi e stringere legami, abbattere pregiudizi, dare accesso alla cultura a chi non se lo può permettere, portare benessere ai residenti. Peccato che il sindaco non si sia mai visto da queste parti. Ma questo è un altro film.
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