Il Comitato Esquilino in piazza contro il dilagare di negozi cinesi

Fenomeni di abusivismo commerciale, sanità e sicurezza. Queste le ragioni della protesta inscenata a piazza Vittorio da un centinaio di persone tra membri del comitato Esquilino, abitanti del quartiere e attivisti di Militia Christi. «All’Esquilino - denuncia il portavoce del comitato, il consigliere Udc del I municipio Augusto Caratelli - accadono cose strane. Ci sono locali registrati come C2, o altri che al catasto neppure esistono, ma che esercitano la vendita diretta come fossero C1. Ci sono 1.120 negozi nel rione, ne abbiamo censiti una cinquantina. Di questi, 12 non sono in regola e 8 non risultano nemmeno al catasto, per gli altri non è stato fatto il cambio di destinazione d’uso. Abbiamo depositato in commissione trasparenza del I municipio un fascicolo su queste irregolarità, inviato un’informativa a Lobefaro e Veltroni, ora sappiamo che sono in corso indagini, e che alcuni di questi locali sono in odore di chiusura. Dobbiamo riportare la legalità all’Esquilino».

Altro fronte della protesta è la sanità: «Nel I municipio si assiste al fenomeno della desertificazione sanitaria - ha detto il dirigente della Fials Giovanni Simonetti - Nuova Regina Margherita, San Giacomo, via del Melone, San Giovanni e altri piccoli poliambulatori del territorio o stanno chiudendo definitivamente o sono sottoposti a taglio di posti letto».

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