Pavia - Si è svolto un vertice nella caserma dei carabinieri a Bereguardo, in provincia di Pavia, per fare il punto sul sequestro di Paolo Friggi,
il commerciante 37enne scomparso intorno alle 4 di stamane poco distante dalla sua abitazione di Zelata. Al vaglio degli
inquirenti la dinamica della vicenda - che per ora è un vero e proprio giallo - e gli ultimi movimenti bancari dell’uomo. Si indaga sulla pista del sequestro, ma non si escludono altre ipotesi.
Un
elicottero dei carabinieri ha sorvolato tutto il pomeriggio il Parco del Ticino, nei pressi della cascina dove sarebbe avvenuto il sequestro. Gli inquirenti hanno trovato l'auto dell'uomo, lasciata a circa 300 metri da casa, in un
viottolo. Vicino alla vettura c’era anche il suo cellulare dal quale era partito l’sms inviato alla
madre con la richiesta di un riscatto di 500 mila euro
Sequestrati i beni di famiglia Come previsto dalla legge subito è stato disposto il sequestro dei beni della famiglia Friggi per evitare di dover scendere a patti con i sequestratori di Paolo. La famiglia non ha avuto più sue notizie da quando era uscito di casa, al mattino presto, per andare ad aprire il suo bar a Motta Visconti. Ma al suo negozio Paolo non è mai arrivato. E' questa la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti sul sequestro di cui è vittima il commerciante di Bereguardo, in provincia di Pavia. Solitamente Friggi apre il bar verso le 5 del mattino. Gestisce il bar insieme alla sorella e ai genitori.
Al vaglio la situazione economica Nelle indagini a tutto campo si sta scavando anche nella situazione economica del commerciante. Gestore di un bar-tabacchi-ricevitoria, un locale che la sua famiglia possiede da tre generazioni, Friggi, secondo quanto accertato dagli inquirenti, pare cercasse di condurre una vita piuttosto al di sopra delle sue possibilità economiche. A Zelata di Bereguardo Friggi possiede una bella cascina ristrutturata, ricavata da una vecchia stalla proprio ai confini del Parco della Valle del Ticino. Secondo quanto filtra dal riserbo delle indagini, Friggi, amante delle belle auto, avrebbe contratto anche dei mutui. Sono tutte comunque ipotesi su cui gli investigatori stanno compiendo accertamenti.
La scomparsa e l'sms di riscatto L'allarme della scomparsa dell'uomo è stato dato dai clienti del locale, che trovando la saracinesca abbassata hanno chiamato a casa per informare la madre e la sorella dell’uomo. E' stato allora che la madre di Paolo ha letto sul suo cellulare un sms, inviato attorno alle 4.20, in cui si chiedeva di preparare 500mila euro in contanti. Il messaggino è stato inviato dal telefono di Paolo Friggi. Cellulare poi ritrovato vicino alla vettura del commerciante, una Renault Cargo, rinvenuta a pochissima distanza dalla casa di Zelata di Bereguardo. I rapitori avrebbero quindi atteso Friggi nelle vicinanze di casa sua, sapendo che sarebbe uscito prima dell’alba per andare al lavoro.
I familiari: "È un gran lavoratore..." Alla mattina alle 5 apre il bar e lo tiene aperto fino all’una di notte. Certo che se ora si mettono a toccare anche chi lavora". Sono questi i commenti di alcuni tra i familiari di Friggi, che stamani si trovavano nel retro del bar. Sono sconvolti e quasi increduli per quanto successo al loro congiunto. La notizia del rapimento ha lasciato sgomenti tutti gli abitanti di Motta Visconti. In molti descrivono Paolo come un bravo ragazzo, onesto.
Una anziana signora che lo conosce sin da quando era bambino, e che due domeniche fa è stata a casa sua, ha raccontato di aver appreso la notizia del rapimento stamani alle 6: "È una cosa assurda - ha commentato -. Questa è gente che non è miliardaria, è una vita che lavora e qui siamo tutti sconvolti perchè è la prima volta che succede un fatto del genere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.