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Un commerciante soffocato in casa: i vicini hanno visto un uomo fuggire

Claudio Barnini

Lo hanno trovato nella sua camera da letto. In slip, mani e piedi legati, due cuscini sul volto. È morto così, soffocato, Antioco Giangrasso, 60 anni, titolare del negozio in via Oberdan, in pieno centro a Latina. La morte risale a poco dopo la mezzanotte di giovedì scorso. A portare i carabinieri sul luogo del delitto, un appartamento al secondo piano di una palazzina al civico 5 di via Cesare Battisti era stata la segnalazione lanciata da alcuni vicini allarmati dopo aver sentito grida, lamenti e poi qualcuno andare via precipitosamente dall’appartamento, cercando anche di sbarrare l’accesso all’interno. Ma quando i militari sono arrivati, Antioco Giangrasso era già morto. L’uomo presentava anche diversi segni di violenza su tutto il corpo, come riscontrato dal medico legale Saverio Potenza al termine dell’autopsia.
L’ipotesi più accreditata è che l’uomo sia stato soffocato o comunque strangolato, in quanto i segni sul corpo non sarebbero riconducibili ad armi da taglio. Gli inquirenti non escludono alcuna pista anche se sono indirizzati maggiormente sulla vita privata dell’uomo da tutti descritto come una persona tranquilla e cordiale. Antioco Giangrasso aveva chiuso come ogni sera il suo negozio di scarpe e pelletteria in viale Oberdan. Poi si era diretto nell’appartamento di sua proprietà in via Battisti, che usava di tanto in tanto per restare solo. Ed è qui che è stato ucciso, poco dopo la mezzanotte. L’uomo non si era mai sposato e aveva sempre vissuto con l’anziana madre, di 85 anni, e che i pochi amici e i commercianti della zona descrivono come una persona molto onesta, estremamente riservata.
«Stiamo tutti cercando di capire - racconta il barbiere che gestisce un negozio accanto a quello di Giangrasso -. Era una persona precisa e riservata. Tutte le mattine apriva il suo negozio, spesso insieme alla madre anziana. Lavorava tutto il giorno, ma c’era sempre il tempo per incontrarsi, fare due chiacchiere e scherzare. Non mi spiego come sia potuto accadere, certamente non può trattarsi di giri di denaro, lui non aveva bisogno e non si sarebbe mai messo nei guai. Forse qualcuno l’ha seguito per rapinarlo, collezionava oggetti d’oro e orologi. Se poi avesse una doppia vita questo non lo so».

Originario della Sicilia, ma da decenni residente a Latina con i genitori e la sorella, Antioco sarebbe dovuto partire per la Sicilia, alla volta di Favignana, dove si trovavano già da qualche giorno la madre e la sorella, proprio questo weekend.

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