Quando si parla di «punti» il primo pensiero corre a quelli sulla patente, o al massimo alla raccolta che si fa al supermercato. Attenzione però, perché in questi giorni nel comune di Bogliasco, come in molti altri, è stato approvato il piano commerciale per la somministrazione di alimenti e bevande che segue criteri davvero particolari. Un esempio? I titolari di un esercizio commerciale che conoscono almeno una lingua straniera si aggiudicano 2 punti, così come quelli che dimostrano di aver frequentato con esito positivo altri corsi di specializzazione. Se il titolare ha già esercitato in proprio l'attività di somministrazione di alimenti e bevande da almeno cinque anni allora guadagna 3 punti. Ma non finisce qui. Esistono anche criteri qualitativi dell'esercizio commerciale, quindi se il locale è dotato di aria condizionata vale 1 punto, se vengono utilizzate stoviglie e posate non a perdere un altro punto, se ha i doppi servizi o un parcheggio con almeno un paio di posti auto 2 punti, se è dotato di un'area attrezzata per fumatori o vengono utilizzati pannelli solari si sale a 3, e udite udite, se il locale è insonorizzato i punti sono addirittura 5. «Il comune di Bogliasco applica la legge regionale del 2 gennaio 2007 n°1 - spiega il sindaco Luca Pastorino -. Chi decide di aprire un nuovo esercizio commerciale deve totalizzare un punteggio a seconda della zona. Per la litoranea/centrale sono 12 punti, per quella di Pontetto si sale a 20. Ogni comune decide liberamente i parametri da seguire».
Perplessi i consiglieri di minoranza, durante la seduta del consiglio comunale, hanno posto diverse domande alla giunta. «I requisiti chi li controlla?» chiede Eluana Tassinari. E ancora: «Dal momento che il piano commerciale per la somministrazione di alimenti e bevande è complesso - aggiunge Adelio Peruzzi -, sarebbe opportuno mandare una lettera informativa a tutti i pubblici esercizi del comune».
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