da Milano
Niente da fare: i tedeschi, quando ci si mettono, sono più bravi di noi. Anche negli scandali. E così lItalia corre il rischio di essere spodestata dalla testa della poco invidiabile classifica di paese con il maggior numero di papocchi finanziari. La Mercedes è indagata perché avrebbe pagato tangenti in una decina di Paesi dellAfrica e dellAmerica Latina per aggiudicarsi degli affari. A interessarsi degli affari (forse sporchi) della casa di Stoccarda è il dipartimento americano della Giustizia. Che lo facciano perché i tedeschi hanno soffiato qualche lucroso affare ai loro concorrenti di oltre-Atlantico pagando bustarelle è assolutamente da escludere. Almeno ufficialmente. Due dirigenti Volkswagen, più «saggiamente», le tangenti se le sarebbero fatte pagare dai fornitori del gruppo automobilistico. E qui indaga la magistratura tedesca.
Adesso salta fuori la storia di Klaus-Peter Müller, presidente di Commerzbank, terzo istituto di credito tedesco, che avrebbe favorito il riciclaggio di fondi neri provenienti dalle privatizzazioni russe degli Anni 90 nel settore delle telecomunicazioni. E giovedì scorso la Procura di Francoforte ha fatto perquisire labitazione del manager tedesco. La perquisizione, che ha avuto luogo mentre Müller si trovava in viaggio all'estero, «naturalmente non ha dato esiti. Non è stato sequestrato nulla», ha precisato lo stesso Müller in una e-mail ai dipendenti di cui ieri è stata diffusa una copia. «Finora le autorità non mi hanno detto quali sono gli indizi a partire dai quali hanno deciso di indagare su di me» ha aggiunto.
«Abbiamo delle informazioni che giustificano le indagini» ha replicato una portavoce della procura, Doris Möller-Scheu. C'è «un inizio di sospetto che Müller abbia partecipato a delle operazioni di riciclaggio o quantomeno ne fosse al corrente» ha spiegato. Fino al 99 Müller dirigeva le attività di Commerzbank in Russia: ora la Procura di Francoforte vuol capire cosa ne sapeva il signor Mueller di una certa società lussemburghese, la First national holding, gestita in qualità di fiduciario proprio da Commerzbank, e sospettata di aver riciclato ingenti somme. Müller aveva diretto lacquisizione della Fnh e la stessa Commerzbank ha ammesso di essere stata tirata dentro nella vicenda delle tangenti proprio perché azionista di maggioranza di Fnh.
Commerzbank, tuttavia, sostiene di ritenere che Müller uscirà «completamente pulito» dalla vicenda e ha espresso «incomprensione» per la perquisizione della Procura.
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