Cultura e Spettacoli

Commuove il matrimonio in Mongolia

da Berlino

È una dolce poesia dalla Mongolia il film in concorso ieri alla Berlinale, Il matrimonio di Tuya di Wang Quan An. Nelle gelide pianure, dove i pastori sembrano bizzarri cavalieri sui loro cammelli, Tuya (Yu Nan) vive un'esistenza difficile con due figli, il marito paralitico e una fattoria da accudire. È innamorata, ma deve divorziare per cercarsi un nuovo sposo, che l'aiuti e che accetti in casa, oltre i figli, anche l'ex marito. Il pretendente è il vicino, che per un sì dovrà sottoporsi a dure prove da amor cortese..
Brillante invece la commedia Due giorni a Parigi, diretta e interpretata da Julie Delpy, presentata nella seconda rassegna del Festival. Dopo un viaggio romantico a Venezia, una francese e un americano (Adam Goldberg) sostano a Parigi per visitare i genitori di lei (tali anche nella vita). Eccentrici e antiamericani quanto basta, i due vecchi accendono una guerra tra culture che diventa guerra tra sessi e poi di coppia.

Lo stress di Parigi farà il resto, spingendo il giovane alla fuga.

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