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La comoda Provincia di Penati si muoveva solo in auto blu

Il sindaco precisa che ci è andato «una sola volta, accompagnato dalla moglie». «In occasione del derby» e «in rappresentanza della città, a uno degli eventi sportivi più seguiti per Milano e seguito in tutto il mondo». Giuliano Pisapia non vuol passare per un «imbucato» a San Siro. Sono quasi tremila in tre mesi i biglietti omaggio che assicurano l’ingresso a San Siro senza passare dal botteghino a politici, associazioni, persino a dipendenti comunali. I consiglieri ne ricevono automaticamente due a testa prima di ogni partita di Campionato e non sono nominativi. Il capogruppo dei radicali Marco Cappato che contesta il meccanismo e organizza ogni settimana la lotteria dei suoi tagliandi, insiste: «Ci vuole più trasparenza, in passato è accaduto che qualche consigliere li rivendesse». I biglietti «devono essere non cedibilie ritirati personalmente allo stadio. Sempre nella massima trasparenza, creiamo un registro per controllare a chi vengono assegnati quelli destinati alle associazioni. E con che criterio vengono scelte?».

La Casa della carità di don Colmegna ad esempio ne ha ritirati 121. E ieri ha deciso una retromarcia: «Ci portavano giovani migranti, famiglie rom e rifugiati politici ma non li chiederemo più». Per inciso, erano «soprattutto di fede nerazzurra».

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