Il compleanno delle medicine «postali»

Maria Vittoria Cascino

La tela rossa, un cuore inciso e buste aperte a galleggiare in quella solidarietà creativa. L'artista Giuliano Tomaino se l'è sistemata sul treppiedi in mezzo alla sala consiliare di Beverino. A raccontare in colore e immagine il senso di quell'intuizione che ha messo nelle mani dei postini le medicine da consegnare a domicilio alle fasce deboli. Giusto un anno fa. Quando il sindaco Andrea Costa firma un protocollo d'intesa con Poste Italiane. Che le 2300 anime per 36 chilometri di frazioni arroccate nella verdissima Val di Vara diventano distanze che parlano. Costa ha l'idea, Marisa Musto, direttore della filiale spezzina di Poste, la sposa. Il servizio, gratuito, decolla lo scorso settembre: la ricetta finisce in buca, il dipendente comunale acquista i farmaci e li passa al postino che inizia il giro. Sei giorni su sette. Da un anno. «Report» ci fa un servizio-buoni sentimenti e sessanta sindaci acchiappano Costa perché sveli l'arcano. Beverino rimbalza nelle alte sfere di Poste e fa dire all'amministratore delegato Massimo Sarmi: «L'iniziativa ha avuto un tale gradimento che ci ha fatto inserire il servizio nel portafoglio della divisione corrispondenza». Il futuro: portare a casa della gente farmaci e pensione.
E Beverino fa scuola. Da un anno. La tela rossa si carica d'emozione e le buste diventano case che si aprono: è il soggetto dell'annullo filatelico per festeggiare il primo anniversario della convenzione. «Quattrocentoquattro farmaci consegnati - sottolinea Costa -. Mi hanno chiamato in tanti, ma il progetto non è fotocopiabile, devi costruirtelo sul territorio, con i postini e i medici. Con la tua gente. Abbiamo restituito autonomia a tante persone anziane, costrette a dipendere da amici e parenti per qualcosa di vitale». Annullo e rinnovo della convenzione domenica 18, durante la Fiera dell'agricoltura. Il senso compiuto lo danno i portalettere dei tre uffici postali, forse troppi per un piccolo comune montano. Ma la spia sta lì, in quel presidio del territorio voluto da un'amministrazione attenta e una direzione Poste sensibile ai tempi: «È la nuova missione di Poste - insiste Antonio Sgroi, responsabile relazioni esterne per il nord ovest -.

Fare sistema col territorio. L'ufficio postale nelle piccole comunità è una risorsa da utilizzare e Beverino diventa veicolo di questo messaggio». Un anno di collaborazione stretta dove i numeri sono uomini e i risultati vita.

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