Egregio direttore, sono passati circa 16 anni da quando sono apparse le prime crepe sui muri delle tombe del comparto est, al primo piano del monumentale Cimitero della Castagna a Genova Sampierdarena. Da allora il Comune di Genova non ha fatto che promettere invano il risanamento dellarea, limitandosi però soltanto a fare installare delle squallide transenne di tavole inchiodate, griglie e lamiere di ferro che avevano lo scopo dimpedire ai cittadini di accedere a circa mille tombe. Oggi quelle transenne sono marcite, divelte ed arrugginite, aggiungendo un grave pericolo al profondo degrado della zona infestata dai rovi e dai rifiuti, e che ha interessato le cronache recenti per lavvistamento di cinghiali e di animali randagi che si aggirano tra le tombe. Tuttavia, più dello stato dabbandono del cimitero, suscita molte perplessità il bizzarro atteggiamento della Civica Amministrazione che, invece di risanare larea, lo scorso anno ha speso un ingente quantitativo di denaro pubblico per costruire un ascensore che conduce al piano superiore dove cè il reparto inagibile, ed ha dato la priorità al rifacimento della facciata e dellasfalto del piazzale del cimitero.
Sicché, le migliaia di parenti dei defunti del comparto est, pur essendo contribuenti che pagano le tasse come gli altri cittadini, avrebbero tutte le ragioni di sentirsi trattati dal Comune di Genova come cittadini di «serie B», ai quali è vietato da molti anni, il sacrosanto diritto di accedere alle loro tombe di famiglia. Tanto più che, il prolungarsi dellinerzia del Comune contribuisce a consolidare sempre più il sospetto di un eventuale intento speculativo. Dott. Angelo MessinaCircoscrizione Centro Ovest Gruppo Forza Italia
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