Chiara Campo
Un consiglio comunale «lampo», durato sì e no 5 minuti. Troppo pochi, forse, ai consiglieri del centrosinistra per mettersi daccordo sul da farsi, e qualcuno è andato per sé. Così, la mozione presentata lunedì scorso dal centrodestra sulla chiusura dei centri sociali responsabili degli scontri di sabato e rimasta in stand by, ieri è stata votata dallaula con 23 voti a favore, 8 contrari e presenti in aula, ma non partecipanti al voto, i consiglieri della Margherita e il capogruppo Ds, Emanuele Fiano. Bocciato invece con 10 sì e 17 no il testo con cui il centrosinistra esprimeva la «più totale e radicale» condanna agli scontri in corso Buenos Aires, chiedeva alle forze politiche di esercitare «ogni possibile controllo» per isolare i violenti, ma ribadiva anche ladesione alla fiaccolata organizzata ieri sera dallUnione del commercio. Chi ha bocciato la mozione, in sostanza, è come se avesse detto no anche alla presenza del gonfalone del Comune al corteo. «Lidea originaria - spiega il capogruppo di Fi, Manfredi Palmeri - era quella delle astensioni incrociate sui testi, in modo che passassero entrambi. Ma lopposizione non ha voluto votare per la chiusura dei centri sociali, per cui ogni schieramento ha votato la propria mozione ed è passata solo la nostra. Ma il voto contrario dellopposizione è un controsenso, avrebbero almeno potuto astenersi». La Cdl, insiste Palmeri, «non ha accettato la versione edulcorata pretesa dal centrosinistra, che voleva solo una condanna dei centri sociali senza chiederne la chiusura. Per noi i covi dei violenti vanno eliminati». Fiano spiega invece di non aver votato la mozione della Cdl «perché non spetta al consiglio dire cosa deve essere chiuso in questa città, ma alla magistratura. Il mio giudizio è di totale condanna e distanza da chi ha compiuto gli atti di violenza, e non condivido assolutamente le opinioni di Francesco Caruso che parla di valenza politica per cui i no global andrebbero liberati: viene scarcerato chi è innocente». Ma lastensione, spiega, è legata «alla parte in cui ci si riferiva alleliminazione dei centri, che non spetta a noi decidere». Il resto dellopposizione invece ha votato contro, e il coordinatore del centrosinistra Sandro Antoniazzi spiega che «la posizione della Cdl era inaccettabile, lasciamo che sia la polizia a stabilire cosa va chiuso». Idem il capogruppo di Miracolo a Milano, Basilio Rizzo: «Si è voluto speculare sulla vicenda, il testo era solo una manifestazione di ostilità nei confronti dei centri sociali». Sottolinea invece che «bocciando la nostra mozione, a rigor di logica il Comune non avrebbe dovuto partecipare al corteo col gonfalone».
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