Un concerto per ricordare Giovanni Paolo II

Mietta e i Cugini di Campagna tra gli artisti che questa sera si esibiranno all’auditorium di via della Conciliazione Il ricavato verrà devoluto alle vittime dello tsunami

Claudia Passa

In memoria di papa Wojtyla, in aiuto dei bambini vittime dello tsunami. È questo il doppio significato del concerto «Sinite parvulos» organizzato per questa sera dalla fondazione cattolica Kepha. Nell’auditorium di via della Conciliazione, alle 20.30, interverranno volti noti della canzone italiana, da Tony Esposito a Mariella Nava, da Mietta ai Cugini di Campagna, assieme a un cast in cui figurano Katia Ricciarelli, Fabrizio Frizzi, Sebastiano Somma e Michele Placido, e un nutrito parterre di campioni olimpici. Paola Pitagora e Pamela Villoresi reciteranno poesie dedicate a Giovanni Paolo II, col sottofondo jazz di Lino Patruno e Alberto Contri. A completare il quadro, la «Libra band - avvocati in musica», le bande della Marina Militare e dei Carabinieri, nonché la Fanfara dei Granatieri di Sardegna. Una serata per tutti i gusti. Il cui ricavato sarà destinato ai bambini del Sud-est asiatico. È per questo che oltre alle più alte istituzioni italiane e vaticane, anche l’ambasciatore dello Sri Lanka presso il Quirinale ha concesso il suo patrocinio.
Nel corso della serata, personaggi del mondo istituzionale, della cultura e dello spettacolo verranno insigniti degli speciali premi «Sinite parvulos». A «incoronare» i prescelti, un comitato d’onore presieduto da Giulio Andreotti. Fra i premiati, Magdi Allam, Giobbe Covatta, Alberto e Piero Angela, Joaquín Navarro-Valls. E ancora, Monica Maggioni, Alberto Contri, monsignor Gelmini, Valentino Garavani, Anna Manna e Daniele Venturi, presidente dei «Papa-boys». Fra le menzioni speciali figurano Maurizio Chiavari (per una poesia dedicata a papa Wojtyla) e il comandante Nicola Guzzi per la «campagna di sicurezza stradale». Ma il premio più importante, in memoria di Giovanni Paolo II, verrà conferito a Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e a lungo segretario del Santo Padre. A lui verrà donata l’opera «Uccello di mare», uno splendido veliero in vetro realizzato dall’artista di Sofia Angelina Kamenova Pavlova, specializzata all’Accademia d’arte di Breslavia. Una tecnica affascinante e ancora poco esplorata, quella della scultura in vetro, che la Pavlova ha sviluppato muovendo i suoi primi passi in giovanissima età, e raffinandosi sotto la guida di maestri di primo livello. Dell’opera destinata a monsigonr Stanislaw ci parla l’archimandrita Giorgio Eldarov, presidente della fondazione Abagar, associazione culturale bulgara di ispirazione cattolica, che ha collaborato alla realizzazione dell’evento. «È una scultura originale - spiega Eldarov - ispirata dalle navi normanne che attorno all’anno Mille conquistavano i mari e gli oceani del mondo antico. Si identifica con la navicella di Pietro, che il Papa conduce nelle vicissitudini secolari verso la salvezza dell’altra riva. Simbolicamente, riassume il pontificato di Giovanni Paolo II, i cui viaggi rappresentarono una forma eccellente di apostolato peregrinante nell’arcipelago di comunità cattoliche sparse nel mondo».

È in quest’opera che l’autrice «ha voluto riprodurre idealmente - conclude il monsignore - le emozioni raccolte nei viaggi nei Paesi nordici, l’aspirazione verso il nord del mondo, che per gli scandinavi rappresentava il punto più vicino al cielo, la tendenza a distaccarsi dal terreno per volare oltre l’orizzonte, verso il cielo, dall’azzurro nell’azzurro, dall’acqua alle stelle».

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