Caso Tony Effe, cantanti in fuga dal concerto di Gualtieri

Cast a pezzi, Mahmood e altri si sfilano. Critici altri artisti. Il sindaco: "Nessuna censura"

Caso Tony Effe, cantanti in fuga dal concerto di Gualtieri
00:00 00:00

In poche parole, questo è un caso da manuale. L'esclusione di Tony Effe dal Concerto di Capodanno a Roma è il tipico esempio di come creare un martire dal nulla. Era stato annunciato nel cast dello show insieme con Mahmood (foto) e Mara Sattei. Giorno dopo giorno, è cresciuta la polemica (anche di parte del Pd) fino all'esclusione di Tony Effe con conseguente «danno d'immagine» e corredo di proteste. Ma non è un semplice caso isolato visto che, in poche ore, il pop si è mobilitato come raramente accade gridando alla censura. Anche Mahmood e Mara Sattei hanno detto no al concerto sottolineando che, parola di Mahmood: «sono fermamente convinto che qualsiasi forma d'arte possa essere discussa e criticata, ma non deve esistere censura».

Premessa. Tony Effe è un trapper di piccolo cabotaggio con un grande seguito, musicalmente è pressoché irrilevante ma intercetta il consenso volatile di un pubblico di giovanissimi. Segni caratteristici: romano, 33 anni, fino al 2021 è stato nella Dark Polo Gang e poi ha iniziato una carriera solista culminata con l'ultimo disco Icon rapidamente diventato campione di vendite. Nel più prevedibile stile trap, i testi di Tony Effe (al secolo Nicolò Rapisarda) sono farciti di volgarità, apologia della violenza e gender shaming e di uno stile di vita non propriamente tutto casa e famiglia. Fosse l'unico. Di certo è un personaggio divisivo e forse il meno indicato per un concerto di fine anno dedicato, a rigor di logica, a una festa serena e lontana dalle polemiche. Eppure il Comune di Roma ha puntato su di lui, corroborato in seguito dall'inclusione di Tony Effe tra i concorrenti del prossimo Festival di Sanremo. E se la Boldrini applaude all'esclusionee il Codacons dice che «chi parla di censura è ignorante o in malafede», tutti gli altri non fanno giri di parole. Emma: «Brutto gesto». Noemi: «L'arte deve restare un luogo di espressione anche quando fa discutere». Lazza: «Smettetela di censurare il lavoro degli altri». Anche la Fimi, ossia la Federazione Industria Musicale Italiana parla tramite il ceo Enzo Mazza: «Saremo sempre dalla parte degli artisti e contro queste forme di censura. La libertà di espressione non è negoziabile».

Insomma il sindaco Gualtieri ha fatto bingo, nonostante ieri sera, in una nota, abbia provato a spiegare: «Roma Capitale non censura nessuno» ma nel caso di Tony Effe «si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica