Il conduttore di Quercia a Quercia

Adesso abbiamo capito perché, nella precedente legislatura, Fassino si impicciava di tv e di par condicio. Noi pensavamo che cercasse un telecomando per zittire il signore di Arcore. Macché, il segretario-grissino sognava un futuro da Bruno Vespa. Stanco di bivaccare sulle poltroncine bianche di «Porta a Porta», ma soprattutto rimasto a becco asciutto, senza incarichi istituzionali e di governo, il capo dei Ds ieri sera ha svelato il suo desiderio segreto, che è quello di diventare il conduttore della Terza camera, la nuova soubrette dell’informazione. Era cominciata da poco la puntata sulla Finanziaria, la regia aveva mandato in onda un servizio sulla rivolta dei sindaci rossi contro i tagli e Fassino ha ripreso Vespa: così non va, troppo fazioso, parlare di disastri non è bello.

Meglio dire che la manovra rimette in moto il Paese e farà pagare meno tasse. Col nuovo corso Rai, Fassino, oltre a pensare a reportage più accomodanti su governo e dintorni, per la trasmissione avrebbe in mente anche la modifica del nome: da «Porta a Porta» a «Quercia a Quercia».

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