Roma - Il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani è stato sonoramente fischiato dall’assemblea di Confartigianato prima ancora di iniziare il suo intervento. La platea ha iniziato a rumoreggiare non appena il presidente dell’associazione Guerrini gli ha passato la parola. L’intervento del ministro è stato contraddistinto da fischi e qualche applauso e Bersani è stato costretto più di una volta ad interrompere il suo discorso.
Il ministro è comunque andato avanti, senza troppe incertezze, fino alla frase conclusiva, piaciuta invece agli artigiani: «Non si può dire che ho ragione solo io e che tutti gli altri hanno torto. Nessun paese - ha sottolineato - sta in piedi così». Uscendo dall’assemblea il ministro è apparso sereno: «Più le giornate sono vere - ha detto - più ci si diverte. Di questi tempi certe occasioni non mancano mai di toni alti, ma alla fine è stata un’occasione per intendersi meglio, per capirsi. Ho cercato anche da parte mia - ha affermato - di impostare un dialogo molto franco sui problemi. Penso che alla fine di questa mattinata ci siamo capiti un po' meglio. Certamente - ha riconosciuto il ministro - c’è stato qualcosa che non è andato nei rapporti con queste categorie ma dobbiamo anche illustrare meglio, come ho cercato di fare, le misure che stiamo prendendo». In particolare sui temi fiscali, quelli più contestati dagli artigiani, «si sta cercando anche in queste ore di rideterminare un clima di dialogo, di comprensione. Credo - ha concluso - che si possano fare rapidamente passi avanti».
Berlusconi: "Giusta la reazione degli artigiani" «Secondo me la reazione degli artigiani, che è stata massiccia, è giusta». Così Silvio Berlusconi, al termine dell’assemblea di Confartigianato, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento alle contestazioni che parte della platea ha rivolto al ministro per lo Sviluppo Pierluigi Bersani durante il suo intervento.
Pur elogiando «il coraggio» e il «modo diretto» con cui il ministro dello Sviluppo ha affrontato la platea, il leader di Forza Italia ha osservato che «c’è una sfiducia dilagante e profonda nei confronti di questa maggioranza e di questo governo». Una sfiducia, ha proseguito, «che si ripete nei convegni delle associazioni che rappresentano l’Italia che lavora e produce». «Credo che questo malcontento - ha concluso l’ex premier - sia irrimediabile»
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