Fuori dalla Rsu della Provincia. La Uil «ritira» il suo delegato dalla segreteria della rappresentanza di base che, accusa, «non fa gli interessi dei lavoratori ma quelli dellamministrazione provinciale».
Spaccatura confederale con tanto di denuncia del «comportamento della Cgil» che ha impedito «la votazione di una mozione dordine presentata dalla Uil» per continuare a «mantenere lo stato di agitazione dei lavoratori della Provincia». Come dire: preannunciare giornate di sciopero contro la giunta Penati che continua a non «affrontare i problemi dei dipendenti». La prova? «Lo stesso protocollo dintesa siglato dai confederali dimostra che manca un reale confronto sui problemi che non sono assolutamente risolti».
Comunicato che pesa come un macigno sulle future relazioni sindacali di via Vivaio e pure sullequilibrio delle tessere confederali già pesantemente sbilanciato a favore degli autonomi. Altro dettaglio che fa sorridere le opposizioni pronte a censurare «il comportamento dellex funzionario pci-pds-ds incapace di governare il confronto se non a parole» chiosa Gianfranco De Nicola di Alleanza nazionale: «Con laggravante che si pone come garante per le relazioni sindacali dellintera Provincia milanese».
Intesa siglata lunedì scorso per «determinare - recita la nota stampa della Triplice - un modello solidale di sviluppo locale volto allestensione dei diritti, delle tutele dei lavoratori, in particolare per i soggetti più deboli e per la crescita occupazionale del territorio». Gergo indeclinabile se non «invitando Penati a far chiarezza per rispetto dei milanesi che pagano le tasse e dei lavoratori della Provincia inascoltati sul fronte della trasparenza» dice Fabio Meroni della Lega.
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