«Per tutto questo è successo che ho cominciato a fargliele toccare, le mie tette, a quelli là. A scuola mia. A ricreazione. Al cesso. Secondo piano a destra, vicino alla mia classe, terza A. Tre euro a palpata, mica tanto... Quando è successo, avevo tredici anni. Adesso ne ho quattordici, respiro, parlo, mangio, dormo, cammino, mi chiamo sempre Nina. Nessuno lo sa, che sono morta. Da fuori non si vede. Nessuno se nè accorto. È il mio segreto». A confessarsi è Nina, la protagonista di Facciamolo a skuola (Bompiani), il libro inchiesta della giornalista Marida Lombardo Pijola che ha già esplorato il mondo del fast sex, il sesso tra giovanissimi consumato con la rapidità con cui si mangia un hamburger, nei suoi precedenti «Ho 12 anni, faccio la cubista. Mi chiamano Principessa» e «Letà indecente».
La storia vera di Nina mette in luce, in maniera disarmante, un fenomeno solo percepito dagli adulti ma non nelle reali proporzioni. Il sesso, già alle medie, consumato per noia, scommessa, per un aiuto negli studi o semplicemente per pochi euro. E così, da «quasi bimbe» si trasformano, in poco tempo, in piccole escort. E senza un aiuto affettivo.
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