RomaEmma Marcegaglia ottiene un sì e un no (o forse un ni) del governo alla proposta di mantenere per un anno il flusso del Tfr nelle aziende: il sì è di Claudio Scajola, mentre Giulio Tremonti la vede diversamente: «Non mi sembra la risposta giusta, ma devo studiarmela», commenta. Il problema della liquidità esiste, concorda il ministro dellEconomia, «ma il mezzo è discutibile perché il Tfr è dei lavoratori, e levargli i soldi non mi sembra giusto».
Marcegaglia mette intanto qualche puntino sulle «i», dopo le critiche del ministro dello Sviluppo al pessimismo confindustriale. «Non penso di essere un corvo, ma anzi una delle poche persone che ancora crede che a fine anno si possa vedere un po di miglioramento nel nostro Paese - dice durante linaugurazione della Borsa del turismo a Milano - Noi spingiamo perché si esca dalla crisi il prima possibile». Allo stesso tempo, rivendica la validità delle stime formulate dal Centro studi Confindustria, che Scajola aveva definito pessimiste: «Le nostre previsioni sono in linea con quella di altri istituti internazionali». Per la ripresa, dice ancora, il governo «dovrebbe fare di più, anche se riconosciamo che sugli ammortizzatori è stato raggiunto un risultato positivo».
Da Bruxelles, dove partecipa a un Consiglio di ministri dellEnergia, Scajola prende atto: «Mi fa molto piacere che la presidente Marcegaglia sia ottimista, e pensi che sia possibile vedere la ripresa a fine 2009. Solo lo sforzo di tutti può aiutare a superare la crisi - aggiunge - e in questo quadro laspetto psicologico ha importanza: un atteggiamento ottimista aiuta ad accorciare la crisi».
Scajola apre anche sulla proposta della Marcegaglia sul Tfr. «È un progetto meritevole di approfondimento», commenta il ministro. Il mantenimento del Tfr in azienda potrebbe costituire unimportante fonte di autofinanziamento, come del resto era prima della riforma. Lipotesi alternativa della Confindustria è che il flusso di cassa alimenti un fondo di garanzia per il credito alle imprese.
Lidea della Marcegaglia piace al presidente della commissione Lavoro della Camera, Stefano Saglia, e al vice Giuliano Cazzola.
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