Si può essere più forti e vincere, ma se i più forti si dividono, diventano deboli e perdono. È una delle chiavi per capire lelezione di Vincenzo Boccia, salernitano, alla presidenza della Piccola industria di Confindustria; laltro candidato era Paolo Bastianello, vicentino. Le Pmi stanno al Nord molto più che al Sud e Vicenza è una delle province più industriali dItalia, certamente più di Salerno. Eppure, lha spuntata il tipografo campano. Che cosè accaduto? Che il Nord si è diviso. Boccia ha saputo compattare intorno a lui tutto il Mezzogiorno e conquistare i voti di Piemonte, Liguria e Friuli Venezia Giulia. E per Bastianello, alla fine, hanno pesato solo Lombardia e Veneto. La maggiore esperienza confindustriale ha permesso a Boccia di fare una più incisiva promozione personale, contando sulla continuità con il presidente uscente, Giuseppe Morandini (Friuli), di cui era vice. Tutti tengono a precisare: si trattava in ogni caso di due candidati eccellenti.
Ma a Boccia ha giovato anche il fatto che la sua nomina aiuta gli equilibri politici poiché va a rafforzare la presenza del Sud nel comitato di presidenza, dove finora lunica rappresentante era Cristiana Coppola, vicepresidente - appunto - per il Mezzogiorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.