Confronti e par condicio, Pd all’attacco

Roma. Partito democratico all’attacco del Pdl sul faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, ma anche sulla par condicio. Antonio Di Pietro annuncia di aver presentato un nuovo esposto all’Agcom per la dispartità di trattamento in tv. Dal Pd il responsabile informazione Marco Follini si appella ai Tg con una lettera aperta dove chiede di «correggere la disparità di trattamento a favore del Pdl». Il coro del dissenso sulla questione nel Pd continua con Fabrizio Morri, Renzo Lusetti e Giorgio Merlo, tra gli altri, che denunciano l’allarme par condicio chiedendo il riequilibrio. Intanto il responsabile comunicazione Ermete Realacci alza il tiro contro Berlusconi: «Sul confronto tv dice una cosa ma in realtà ne fa un’altra. Mi pare chiaro che sta sfuggendo al dibattito perchè teme la forza del Pd».
Per il capogruppo di Forza Italia Giorgio Lainati si tratta di una «sceneggiata l’azione dei fedelissimi di Veltroni scatenati nella richiesta di un faccia a faccia televisivo tra il loro capo e il leader del Pdl Silvio Berlusconi». Per Lainati «con una sfacciataggine tipica della sinistra i veltroniani solo ora riscoprono la questione del faccia a faccia ma fuori tempo massimo e fuori dalle regole che proprio loro hanno imposto al Paese». «La tribù dei farisei della sinistra ha fatto la gita organizzata di Pasquetta in due direzioni opposte» dice Paolo Bonaiuti (Pdl), vicepresidente della commissione di vigilanza Rai. Che aggiunge: «Una parte è andata verso la par condicio, ovvero la legge bavaglio voluta dalla sinistra, per deprecare le violazioni che sarebbero state commesse ovviamente da noi; l’altra parte si è diretta verso il confronto, che è la negazione della loro stessa par condicio, nella vana speranza di dare un minimo di ossigeno al loro candidato ormai esangue. Con tanti complimenti alla coerenza dei vari Realacci, Bettini e compagnia cantante a sostegno di Veltroni».

Per il socialista Enrico Boselli i confronti tv vanno fatti «tra tutti i candidati e non solo tra Berlusconi e Veltroni, perché fino a prova del contrario, le elezioni si devono ancora svolgere e non ci sono solo i loro due partiti in campo. Sarebbe comunque davvero grave se non si facessero per nulla».

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