Congo: trecento civili uccisi a colpi di machete

Lo spaventoso eccidio compiuto dai ribelli ugandesi dell'Esercito di resistenza del Signore

Una mattanza. Trecentoventuno persone uccise a colpi di machete e accetta, altre 250, fra cui 80 bambini, rapite. E' un massacro spaventoso quello che filtra dalla sventurata Repubblica democratica del Congo. Qui nel mese di dicembre i ribelli ugandesi dell'LRA (Esercito di resistenza del Signore) hanno razziato una decina di villaggi nella zona di Makombo, nel nordest del paese. I dettagli della strage sono stati rivelati da Human Rights Watch, l'Ong impegnata nei diritti umani. A quanto risulta, la maggior parte delle vittime ha trovato una morte terribile: gli uomini sono stati legati agli alberi e poi massacrati a colpi di machete, oppure è stata loro spaccata la testa con l'accetta e bastoni di legno. La vittima più piccola, una bambina di soli 3 anni, è stata arsa viva. Non solo: crudeltà nella crudeltà, molti bambini sono stati costretti ad uccidere altri bambini che disubbidivano agli ordini dell'LRA.

Così, i piccoli formavano un cerchio attorno ala vittima e la bastonavano a turno, fino a quando non crollava in una pozza di sangue. L'eccidio compiuto dimostra purtroppo che l'LRA rimane una minaccia seria per la popolazione.

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