Congressi e stop ai doppi incarichi: il Pdl prepara la rivoluzione interna

RomaFarmacie e Ici. È stata una giornata di lavoro serrato ieri alla Camera per il Pdl, che ha deciso di concentrare le proposte di modifica su questi due capitoli della manovra. In particolare sull’Ici, fino all’ultimo minuto di discussione ieri nelle commissioni Finanze e Bilancio della Camera è stata portata avanti la proposta forte: la tassa sulla prima casa deve essere scontata per nuclei familiari numerosi e per giovani coppie che accendono il loro primo mutuo.
La linea sembra piuttosto battagliera nel giorno in cui il segretario Angelino Alfano annuncia l’imminente svolta del partito: «Questa settimana al via i congressi provinciali e, subito dopo, quelli comunali. Stop ai doppi incarichi. Impegni mantenuti», ha scritto Alfano su twitter. I congressi sanciranno di fatto l’avvio della scelta dei vertici da parte della base, con un cambiamento radicale della filosofia del Pdl, non più a struttura verticistica, ma con apparati più collegiali. Si dovrebbe partire dalle zone meno conflittuali, secondo uno schema già anticipato da Alfano da un paio di mesi a questa parte. Il processo di riordino delle cariche coinvolgerà «circa un milione di iscritti». Sta dando poi già i primi frutti la recente disposizione del segretario Pdl di vietare i doppi incarichi per i dirigenti del partito: chi ha un ruolo nella struttura non potrà infatti più ricoprire cariche istituzionali a livello locale. La novità scatterà proprio dai congressi, ma stanno già arrivando le prime segnalazioni riguardanti i politici che si trovano nella situazione indicata da Alfano nel suo documento: «Se vuoi occuparti di partito sul territorio, fai quello e basta - ha scritto il segretario Pdl - Ti potrai fregiare delle stellette del partito al massimo in Parlamento». Chi riveste doppio incarico ha quindi pochi giorni per dimettersi.
Sul fronte manovra, nel Pdl ieri lo sforzo è stato quello di concentrare le proposte unitarie sull’alleggerimento dell’Ici-Imu e sulla tutela delle farmacie, che con le norme previste dal governo cederebbero alla grande distribuzione l’esclusiva di vendita anche sui farmaci di fascia C. Il Popolo della Libertà è infatti il primo partito per numero di emendamenti. Sono stati trentadue complessivamente gli emendamenti all’articolo 32 depositati ieri, a maggioranza di centrodestra, con solo due modifiche proposte dal Pd, e di segno opposto, pro-liberalizzazione. Il capitolo farmacie è stato però congelato a oggi, come tutti i temi più importanti della manovra.
Ma sono le variazioni all’Ici-Imu sulla prima casa la modifica che il Pdl considera imprescindibile, e fino a tarda sera la linea di pressione nei confronti del governo non si è spostata di un centimetro. «Per noi - commentava il capogruppo in Senato Maurizio Gasparri - gli emendamenti per rendere più equa la tassazione sulla casa sono essenziali, non deve essere il governo a dettare condizioni ma siamo noi, a questo punto, a porle». La proposta da parte Pdl è perentoria: «La manovra è obbligata di fronte a una crisi che ha come epicentro l’Europa - ribadisce il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto - il rischio è l’impatto recessivo. Ma questa resta una manovra non nostra. Ora il nostro sforzo maggiore è rivolto ad attenuare l’impatto sulla tassazione sulla casa con ipotesi di sostegno per le famiglie numerose e per le giovani coppie». Le riduzioni sono proposte a partire da famiglie con due figli tramite «un meccanismo a scalare», spiega Alessandro Pagano, che ha presentato un emendamento proprio su questo tema.

È stato congelato anche u emendamento del Pdl a tutela della nautica: «Abbiamo calcolato che con le nuove norme ci sarebbe una perdita secca per il settore di 600 milioni di euro», spiega ancora Pagano. È passato invece un emendamento Pdl sul microcredito, «importante in una manovra carente dal punto di vista dello sviluppo».