Al congresso del 1923 Santissimo e prelati a bordo del bucintoro

Al congresso del 1923 Santissimo e prelati a bordo del bucintoro

Pier Luigi Gardella

La celebrazione a Bari del XXIV Congresso eucaristico ci ha fatto ricordare queste due fotografie dello studio fotografico Sciutto di Genova, tratte da una serie di cartoline pubblicate all’epoca e che ci riconducono al VII Congresso Eucaristico che si tenne a Genova tra il 5 ed il 9 settembre 1923. Giosuè Signori era Arcivescovo della Diocesi genovese dal 1921, succedendo al card. Boggiani che aveva rinunciato dopo solo tre anni di episcopato. Il Congresso avrebbe dovuto tenersi alla fine del mese di maggio, ma le cattive condizioni di salute dell’Arcivescovo indussero Papa Pio XI a rinviarlo alla fine dell’estate. Il successo dell’evento è ben sintetizzato in quanto scrisse all’epoca l’Osservatore Romano: «Genova e l’Italia vissero per cinque giorni la vita di Cristo Eucaristico con impeto così gagliardo, con intensità così potente che maggiore non avrebbe potuto sopportare il cuore umano».
Il momento storico era particolarmente delicato per la Chiesa, che, con l’avvento del Fascismo, era insidiata al suo stesso interno da tendenze nazionalistiche che avrebbero voluto riportarla al passato vigore, utilizzando però, per i fini nazional-imperialistici, la sua presenza in Italia. Era la lotta, che caratterizzò la Chiesa tra le due guerre, contro il tentativo di renderla più «italiana» a discapito della sua vocazione universale.
In questo clima si inseriva il Congresso Eucaristico, dove uno dei principali temi di dibattito fu la liturgia, intesa come la partecipazione viva e di conoscenza da parte di tutti i membri ecclesiali.
Scorrendo le cronache del tempo, leggiamo di come fu addobbata la Cattedrale con preziosi velluti ed arazzi ed illuminata con oltre tredicimila lampadine. Leggiamo di un’imponente partecipazione di popolo alle funzioni religiose con distribuzione, in quei giorni, di oltre duecentomila Sante Comunioni. Naturalmente non partecipò il Pontefice Pio XI, le uscite dal Vaticano non erano nella norma come oggi, che inviò il Legato Pontificio Card. Gaetano de Lai. È registrata per la prima volta la partecipazione di rappresentanti del Governo, con a capo il Duca di Genova, nonché la presenza di ben 280 corrispondenti giornalistici. Oltre trecentomila persone confluirono in quei giorni a Genova e le celebrazioni culminarono nella giornata di domenica 9. Al mattino la Messa Pontificale in San Lorenzo celebrata dall’Arcivescovo Signori con sette Cardinali, mentre nel pomeriggio si ebbe l’apoteosi col corteo eucaristico: la processione attraversò le strade del centro storico per giungere in porto, dove il SS. Sacramento fu posto sopra un bucintoro, ricostruzione di una splendida galea seicentesca genovese. Sulla nave presero posto i prelati e le autorità mentre attorno era un gran numero di imbarcazioni colme di popolo.

Il servizio d’ordine in porto fu garantito da oltre duecento volontari della storica Società Nazionale di Salvamento sparsi sulle imbarcazioni del corteo. Dal porto il Cardinal Gaetano de Lai impartì la Benedizione alla città ed ai suoi abitanti.

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