Conosciamo l’osteoporosi per meglio combatterla

Ossa che progressivamente perdono forza, diventano via via più fragili, si assottigliano fino ad arrivare alla frattura. L’osteoporosi, una malattia degenerativa del tessuto osseo, si sviluppa lentamente e in modo silenzioso, senza dare sintomi rilevanti né segnali di allarme, se non quando ormai è troppo tardi e compaiono fratture soprattutto nelle zone del polso, delle vertebre e dell’anca. Seguite da complicazioni, spesso molto gravi. Più di 200milioni le persone che soffrono di osteoporosi nel mondo, quasi 5milioni in Italia, per lo più donne (l’80 per cento), minate dai cambiamenti ormonali della menopausa. L’incidenza della malattia aumenta con l’età, sino a interessare, nei casi delle fratture al femore la maggior parte della popolazione «over70». Non ne sono però esenti dal rischio anche gli uomini: dopo i cinquant’anni un uomo su cinque soffre di fratture correlate ad osteoporosi e in caso di fratture al femore, la percentuale di mortalità nell’anno successivo è più alta nel sesso maschile rispetto a quello femminile.
Ora per aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’importanza di prevenire questa insidiosa patologia, ha preso il via in questi giorni, anche un premio giornalistico «Osteoporosi: conoscerla per prevenirla», promosso dalla Federazione italiana osteoporosi e malattie dello scheletro (Fedios - www.fedios.it per informazioni sul bando), con il sostegno incondizionato di Novartis. «Questo premio rappresenta un’opportunità per far conoscere alle persone gli effetti di una patologia silente e spesso trascurata come l’osteoporosi», commenta Angela Bianchi, direttore comunicazione del Gruppo Novartis. «Con il sostegno al premio, Novartis vuole sottolineare il suo costante impegno in favore della diffusione di una divulgazione scientifica trasparente e di qualità». Contrastare in modo efficace l’osteoporosi si può. Il primo fondamentale alleato per proteggere le ossa è la prevenzione, che va iniziata, raccomandano gli esperti, fin dall’età pediatrica, seguendo una alimentazione equilibrata, ricca di calcio e vitamina D e uno stile di vita corretto, che preveda attività motoria regolare e adeguata esposizione ai raggi solari.

L’esame semplice, ma chiave, della densitometria o Moc (mineralometria ossea computerizzata) consente invece alle donne (in assenza di fattori di rischio ci si può sottoporre alla prima Moc verso i 65 anni) di conoscere in modo precoce lo stato delle proprie ossa e ad evidenziare il rischio di sviluppare la malattia.

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