(...) balneari privati senza pagare il biglietto per bagni e passeggiate in riva al mare e soprattutto fruibilità della battigia.
Sull'argomento la Finanziaria (articolo 1, comma 251, legge 296/2006) ha stabilito che «è fatto d'obbligo ai titolari delle concessioni di consentire il libero accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione», ma è anche vero che è stata diramata a tutti i Comuni costieri - Genova compresa -, una circolare: «Se c'è un accesso libero a meno di cento metri, hai il diritto di vietare l'ingresso verso la battigia». Tradotto significa che se entro 100 metri esiste una spiaggia libera, lo stabilimento può negare l'entrata gratuita. Negli altri casi l'accesso alla battigia è libero e gratuito entro i cinque metri di spiaggia a partire da dove si infrange l'onda, ma in questo stesso spazio è proibito mettere l'asciugamano e sedersi a prendere il sole. Insomma è consentito l'accesso, non la sosta.
«Ma questo vale anche per i clienti paganti. Nei cinque metri di battigia non ci deve essere nulla di ingombrante, solo i mezzi di soccorso - ribattono i gestori dei bagni -. Quindi non possono sedersi neppure i clienti paganti e non possono essere posizionati i lettini e le sdraio dei nostri stabilimenti. È importante che queste cose si sappiano, perché non è corretto che da domani tutti i genovesi pensino che sia possibile entrare gratuitamente negli stabilimenti privati. Ci sono dei limiti ben precisi e questi limiti sono ben scritti. Parliamoci chiaro, consentire l'accesso a tutti, rende impossibile il nostro lavoro».
La manifestazione lungo i lidi non ha incontrato opposizione dei gestori dei bagni San Nazaro e Capo Marina, avendo addirittura la conferma di un nuovo percorso predisposto per il solo accesso alla battigia nei bagni comunali. Ma un cancello chiuso tra i due lidi confinanti ha scatenato la rabbia dei dimostranti che hanno minacciato un esposto alla Procura di Genova.
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